Quantità
La perdita della “misura†è uno dei problemi che sconvolgono la vita degli individui e, a quanto sembra, degli Stati Nazionali contemporanei. Quali siano le cause di questa “acquisita incapacità†non è cosa semplice da definire. Qualcuno può ritenere che la causa sia il fenomeno della globalizzazione che, rompendo i confini tradizionali degli Stati, delle dogane, imponendo la “libera†circolazione delle merci, ha rotto un rapporto, quasi visibile, tra merci e territorio.

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Crescita
La parola latina “crescère†viene dalla radice K(E)RE ‘creare’ poi ‘nutrire’: infatti anche il termine “cerealeâ€, derivante dal nome dalla dea “Cerereâ€, dovrebbe essere KERE, la stessa di “creareâ€. Quando sentiamo la parola “crescita†in bocca ad economisti, politici, industriali e giornalisti, con una evidenza drammatica non intendono (e non intendiamo), ne più creatività ne più cereali. Intendono la crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo) misura esclusivamente le transazioni commerciali, meglio dire finanziarie,

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Limite

La parola che deriva dal latino (limes – itis) forse da limus ‘obliquo’ cioè “linea di confine naturaleâ€, non ha attendibili corrispondenze precedenti o fuori dall’ambito italico.

Curiosamente i Romani che sembravano non avere limiti alla loro espansione e che crearono un impero tra i più espansi della storia, osservavano con attenzione il limine (limen – inis = soglia, limitare) o il limitare e persino il limbo (limbus ‘lembo’ nel senso di marginale).

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Tribolare

Parola oggi poco usata, in un’epoca edonistica e distratta come quella in cui ci troviamo. La sua origine tardo latina (tribulare) ‘tormentare’ (in senso cristiano) mantenuta intatta per la forte concentrazione mentale che suscita. La parola latina tribulare ‘trebbiare’ deriva da tribulum o tribula, ‘rullo per trebbiare’, termine vicino a tribulus ‘spino’
Lo strumento per schiacciare e tritare il grano, probabilmente è stato l’ispiratore per descrivere il particolare sentimento che i primi cristiani provavano nella ricerca della perfezione.

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Gioia

 
Il termine “gioia†deriva dal francese antico joie, in latino gaudia, quindi gaudio e ancor più GODERE, dal latino gaudere connesso al greco con géthéo, base di partenza indoeuropea GAWEDH. Gli si dava un significato per lo più di sentimento spirituale, d’altra parte la presenza nel termine greco della sillaba: ‘teo’, dio, dovrebbe indirizzarci.

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Felicità

 
Il termine “felicità” dal latino felix-icis, anteriormente “nutriente”, ha un’origine antica, indoeuropea, dalla radice DHE(I) ‘allattare’. Quanto è utile andare all’origine per carpire un po’ di salute. L’immagine della felicità è il bimbo allattato, pieno, soddisfatto. L’origine rivela la distanza con l’attuale condizione dell’umanità infelice, dalla testa “come una pancia sempre vuota”, affamata, insoddisfatta.
 

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Sul concetto di patria, la retorica vuota si spreca. Quanto siamo lontani dalla Itaca di Ulisse. L’identità di patria dovrebbe essere rappresentata dalla componente essenziale che caratterizza un popolo e un territorio. La terra, Gea, come ogni organismo vivente è diversificata nelle parti che la compongono.
 

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Unde origo, inde salus. Come dire: ”se vuoi la salute cerca l’origine”. Se cerchi la salute del corpo la trovi nell’ambiente che ti circonda, se cerchi la vitalità la trovi nel “corpo eterico” o vitale, se cerchi la salute dei sentimenti la trovi nel “corpo astrale” o psiche, se cerchi la salute dello spirito lo trovi nel quid dell’essere che si manifesta nell’Io. Aristotele aveva ancora chiaro il concetto “il medico cura la natura guarisce”.

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In un lontano passato, quando i bisogni materiali erano elementari e quelli spirituali conducevano l’intera comunità tribale, non c’era necessità di un sistema educativo. Al sorgere delle grandi Civiltà dove l’organizzazione del lavoro si complica, si divide, e il crescente numero di piccoli nuclei tribali, famigliari, assumono funzioni e ruoli diversificati, sorge la necessità di preparare i giovani ad abbreviare il loro apprendistato civile, morale, intellettuale e fisico.

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Dal latino Habitàre, (intensivo Habère – avere) con un senso proprio di:continuare ad avere. Più comunemente: Aver consuetudine in un luogo, abitarvi. Con, a cascata, una serie di significati aggregabili come: vivere in un luogo, risiedere, avere sede; residenza, stare, consistere,quindi essere consistente. Sede, dimora, dimorare – fermarsi in un luogo, ma anche Demorari: tardare, indugiare, attendere. Sito – situazione. L’avere casa ha un significato ampio e radicale per l’uomo da sempre o in ogni caso dall’origine delle civiltà

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Tarassaco

Il Tarassaco, chiamato anche soffione o dente di leone, e un’infinità d’altri nomi dialettali, dimostra con questo di essere pianta conosciutae apprezzata da millenni. Il suo nome deriva dal greco “Tarasseoâ€, che significa “io guariscoâ€.

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Abbigliamento, habitus, contegno, aspetto abituale, vestito, costume, consuetudine, consueto, costituzione, (mos moris, moralità, mora o attesa).L’abito è così connaturato con l’uomo che altrimenti è definibile come una “scimmia nuda”; una delle attività primordiali umane, la tessitura precede ogni altra abilità dopo la ricerca del cibo. Il gesto di coprire il corpo è ricordato nella Genesi biblica, quando racconta come Adamo ed Eva dopo aver mangiato il frutto della consapevolezza si scopersero nudi.

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Secondo l’antropologia, le civiltà cominciarono quando le attività umane iniziarono a differenziarsi e la divisione del lavoro diventò una necessità. Prima maschi e femmine, giovani e vecchi avevano tutti le stessa attività. Attività non molto diverse dagli animali nel loro ciclo biologico. Mangiare era l’attività che occupava la quasi totalità della vita, non lasciando spazio che per poche e periodiche attività complementari.

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 “Piove, governo ladro” c’è un fondo di saggezza popolare nell’imprecazione, altrimenti qualunquistica. Forse coglie intuitivamente (anticipa la teoria delle catastrofi) che anche un evento meteorologico come la pioggia, quando diventa una calamità naturale e provoca alluvioni, frane, crolli, vittime e danni, coinvolge fatalmente chi governa o non governa il territorio.

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