Pratiche e attività per la stagione estiva

Con l’arrivo della bella stagione, e del caldo, è possibile iniziare a coltivare in pieno campo i tipici ortaggi estivi come pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, cetrioli, zucche, fagioli, fagiolini, meloni e cocomeri (per alcune di queste colture vedere approfondimenti su Biolcalenda di gennaio e di maggio 2024).
Queste ed altre colture, però, possono soffrire il caldo eccessivo e prolungato, ma soprattutto possono soffrire la scarsità di acqua o la siccità.

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Attività, lavori e ricorrenze del periodo autunnale.
Con l’arrivo dell’autunno assistiamo ad un fenomeno che è alla base dei naturali cicli vitali più importanti: in natura ha inizio una fase di reintegro di materia/energia all’interno del suolo grazie ai composti organici prodotti dalle piante durante il periodo estivo (foglie, ramaglie, tessuti vegetali etc.). Queste risorse devono poter essere accolte e metabolizzate al meglio da parte del suolo poiché la Terra ha necessità di nutrirsi e dissetarsi dopo la smania estiva.

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Nei mesi di luglio, agosto e settembre è possibile mettere a dimora colture orticole che potranno essere consumate durante il periodo autunno-inverno.
Si tratta di impostare l’orto invernale con radicchi vari, cicorie, porri e altre svariate colture.
Tra queste non possono mancare i cavoli, i quali rappresentano i tipici ortaggi caratteristici della stagione fredda (e ricchi di utili proprietà nutrizionali).

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Nella realizzazione dell’orto estivo possono essere coltivate con successo quelle famiglie botaniche in grado di tollerare le alte temperature. Per le Cucurbitacee e le Solanacee si tratta di una condizione necessaria per la crescita e la miglior maturazione dei frutti.
Rientrano in questa categoria piante come le Melanzane ed i Peperoni.

La Melanzana (Solanum melongena L.) predilige un terreno soffice e fresco, di medio impasto o sabbioso,

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Il pomodoro è dotato di grande adattabilità a tutti i tipi di terreno (purché questi presentino un buon drenaggio) pur preferendo quelli di medio impasto in cui l’apparato radicale può espandersi in profondità e trovare un buon grado di umidità. Terreni compatti e argillosi, se non lavorati in maniera adeguata, rallentano lo sviluppo della pianta.

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Uno degli insetti più temuti dagli orticoltori è senza dubbio la cosiddetta Pulce di terra o Altica.
Vi sono numerose categorie di Altiche appartenenti a specie differenti, anche se potremmo definire due principali tipologie: quelle che provocano danni alle bietole (piante appartenenti alla famiglia delle Chenopodiacee) e quelle che danneggiano i cavoli o, più in generale, le Brassicacee.

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Uno degli obiettivi principali dell’agricoltura biodinamica prevede il miglioramento delle caratteristiche complessive del terreno attraverso una serie di pratiche agronomiche utili a favorire la miglior condizione del suolo. È importante che il terreno sia sciolto, friabile e dotato di buona capacità di drenaggio. Questo fattore semplifica il lavoro dell’agricoltore offrendo anche notevoli benefici di natura ambientale ed ecologica.

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