Marina Mariani - Biolcalenda

Quale civiltà, quale progresso?

Esiste un predatore che ha assunto il comando delle nostre vite. Ci ha resi docili e inermi. Se vogliamo protestare reprime le nostre proteste, è facile, basta far vincere una partita alla nostra squadra di calcio e ci plachiamo. Vorremmo agire in modo indipendente ma va sempre a finire che non lo facciamo. Ed ecco le contraddizioni tra l’intelligenza dell’uomo ideatore e la stupidità dei suoi sistemi di credenze, o del suo comportamento. Alimentano le nostre speranze e le nostre aspettative, i nostri sogni di successo e la paura di fallire. Ci hanno trasmesso l’avidità, il piacere del pettegolezzo e la codardia, ci hanno reso compiacenti abitudinari incastrati nelle poltrone e maniaci dell’apparire.

I personaggi che oggi controllano il mondo e la nostra vita sono primi ministri, banchieri, proprietari di mezzi di comunicazione, militari. Al momento giusto vengono mossi i fili ed ecco che i burattini umani danzano sulla giusta melodia, dettata dall’educazione e da quelle che i mezzi di comunicazione chiamano “notizie”; il branco non fa domande e non si pone interrogativi. I media e le istituzioni offrono la loro verità e ridicolizzano o condannano chiunque abbia una visione diversa. Una volta li bruciavano, oggi ricorrono a metodi più subdoli, come la diffamazione, o la radiazione da un albo, ma il risultato è lo stesso.
La televisione ci ha anche educato alla violenza, non solo quella fisica, peraltro così diffusa anche in programmi trasmessi in orari adatti ai bambini, ma anche la violenza verbale dei litigi tra parenti, delle cause in tribunali aperti a tutti dove la parola d’ordine è (passatemi il termine) lo sputtanamento. Perfino nei cartoni animati le scene sono una scuola di violenza.
Nella nostra continua ricerca di emozioni forti, in qualcosa che vada oltre il grigiore del quotidiano, abbiamo perso il senso del valore della vita. Non reagiamo più agli spettacoli che ostentano il sangue, sono diventati una cosa normale, non distinguiamo più la differenza tra verità e finzione, nemmeno quando rallentiamo in autostrada per vedere quanto grave è l’incidente sull’altra corsia.
E poi ci scandalizziamo se accadono omicidi assurdi, per futili motivi, violenze domestiche, bambini e animali massacrati senza motivo. Le immagini sono rapidamente trasmesse su youtube, così che da tutti i cellulari si possano vedere, e la nostra sete di violenza sia soddisfatta.
Che razza di civiltà è diventata la nostra? Chi, come me, è cresciuto leggendo favole piene di buoni sentimenti, con genitori amorevoli e attenti ad insegnare l’etica, il rispetto per gli altri, il senso dell’onore, non può che essere disorientato di fronte al disastro culturale e alla mancanza di valori che sono normali in questi tempi. Giordano Bruno, arso vivo il 17 febbraio 1600, ci ha lasciato queste parole: “Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza. A una mente fallace, menzognera, che lo rende schiavo. L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto sarà libero anche qui, in questo mondo”.

E allora ricominciamo daccapo, ricominciamo da noi, esseri umani dotati di intelletto. Riprendiamoci la dignità del libero arbitrio, quella che fa tanta paura ai potenti, perché se esercitiamo la nostra libertà di scelta i veri potenti siamo noi.

E’ facile, basta spegnere la televisione, uscire con la lista della spesa e non comprare nient’altro, basta praticare gentilezza a casaccio, dare l’esempio, fare atti di bellezza senza motivo, ricominciare a dire, anche a perfetti sconosciuti, GRAZIE, buona giornata. Basta ricominciare a dire (e mi raccomando, fatelo spesso!) le vere parole magiche, quelle che fanno miracoli: TI VOGLIO BENE.


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