Domenica 3 luglio è stato il compleanno di Julian Assange. Il quarto che ha trascorso nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, ma prima di questo ne ha passati altri 8, di compleanni, in reclusione. Il 2010, anno di pubblicazione dei diari di guerra afgani e iracheni, marca la fine della sua vita da uomo libero.
Julian Assange ha sacrificato la sua libertà per difendere i valori in cui crede, per difendere il nostro diritto di sapere, il mio ed il tuo. Il nostro diritto di sapere equivale alla nostra libertà, perché chi non sa, a chi non viene dato modo di conoscere la realtà per come è, non potrà mai fare scelte consapevoli, e di conseguenza essere libero.
Julian Assange ha dato tanto all’umanità: ora spetta a noi fermare questa ingiustizia che sta subendo da oltre un decennio.
Julian Assange è un giornalista australiano, programmatore e attivista per la trasparenza. Attraverso la piattaforma WikiLeaks da lui fondata nel 2006, non solo ha dato un notevole contributo alla libertà di informazione ed alla difesa dei diritti umani, ma ha anche rivoluzionato il concetto di “notizia”. Le pubblicazioni di WkiLeaks, infatti, sono scevre da commenti ed ornamenti, e consentono al lettore di accedere direttamente ai documenti.
Nel 2010 WikiLeaks raggiunge il picco dell’attenzione globale pubblicando decine di migliaia di documenti classificati dagli Stati Uniti sulle guerre in Afghanistan ed in Iraq, che rivelano nella loro crudezza i crimini di guerra degli Stati Uniti perpetrati durante i conflitti.
La diffusione di materiale diplomatico considerato lesivo per i governi coinvolti, ha reso Julian Assange una persona “scomoda”, generando nei suoi riguardi una serie di pressioni e atti di accusa, tali che il Prof. Nils Melzer, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, nel maggio 2019 ha dichiarato:
“In 20 anni di lavoro con vittime di guerra, violenza e persecuzioni politiche non ho mai visto un gruppo di Stati democratici riunirsi per isolare, demonizzare e abusare deliberatamente di un singolo individuo per così tanto tempo e con così poca considerazione per la dignità umana e lo stato di diritto … La persecuzione collettiva di Julian Assange deve finire qui e ora! “
Dal primo arresto nel 2010, alla successiva concessione dello status di rifugiato politico ed infine alla detenzione attuale nelle prigioni di massima sicurezza inglesi, Assange ha vissuto una serie interminabile di eventi che potete leggere ben ordinati e spiegati sui documenti citati nelle note finali (nota 1).
Per arrivare ai giorni nostri, l’11 dicembre 2021 la corte ribalta il verdetto della prima sentenza e concede l’estradizione negli Stati Uniti ad Assange. Lo attende un’incriminazione ai sensi dell’Espionage Act dove rischia una condanna fino a 175 anni di carcere per aver contribuito a diffondere documenti riservati su crimini di guerra commessi dalla forze americane in Iraq e Afghanistan.
L’Espionage Act è una legge del 1917, ed è stata pensata e scritta unicamente per coprire i segreti di stato. Non contempla l’interesse pubblico, l’unico fine è salvaguardare la reputazione degli Stati Uniti da possibili scandali. Scavalca ogni diritto internazionale tanto da rendere potenzialmente imputabile chiunque diffonda notizie riservate. Il sig. Julian Assange non è un cittadino americano né ha mai pubblicato negli Stati Uniti.
In tutto il mondo si sono susseguite le manifestazioni a supporto di Assange per annullare l’estradizione negli USA e per la sua liberazione.
A luglio il parlamento tedesco ha votato a favore di una petizione che condanna “con la massima fermezza la tortura psicologica del giornalista Julian Assange e il relativo attacco alla libertà di stampa in Germania e in Europa”
In italia è stata votata all’unanimità dai presenti al CNOG in difesa della libertà di informazione la seguente mozione:
“Una tessera onoraria dell’Ordine dei giornalisti italiani, in nome del principio della libertà di informazione, sarà consegnata a Julian Assange. Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha votato la proposta all’unanimità dei presenti, un gesto simbolico ma significativo […] Il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti ritiene la vicenda del giornalista australiano un gravissimo attentato contro la libertà di informazione nel mondo, davanti al quale non si può tacere. […] Non è possibile ed è intollerabile trattare come un criminale, un giornalista che ha contribuito alla diffusione della verità, mettendo a disposizione dell’opinione pubblica informazioni senza scopo di lucro. Numerose sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo hanno ribadito che la libertà non può subire restringimenti quando si esercita, per rendere noti alla comunità internazionale, non solo fatti di interesse pubblico ma crimini contro l’umanità. […]. La mobilitazione internazionale diventa ancora più essenziale in questo momento e quella di Assange deve essere la battaglia di tutti i cittadini che devono fare pressione sulle istituzioni per salvare la sua vita e con lui la libertà di tutti i giornalisti di informare correttamente e il diritto dei cittadini di conoscere.” Rif. (nota 2)
In Australia a seguito della decisione del Regno Unito di estradare Julian Assange per affrontare il processo negli Stati Uniti, l’affiliata australiana della Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ), la Media, Entertainment and Arts Alliance (MEAA) ha invitato il governo australiano a prendere misure rapide per fare pressione per il licenziamento di tutte le accuse contro Assange. L’IFJ condanna l’ordine di estradizione e chiede che Assange venga graziato e gli venga permesso di stare con la sua famiglia (nota 3).
Il processo sull’estradizione di Julian Assange non si chiude con l’assenso all’estradizione pronunciato dalla ministra britannica degli Affari Interni Priti Patel. Il team legale di WikiLeaks ha davanti più strade per capovolgere l’esito e verranno percorse tutte, in parallelo, per salvare Assange dal trasferimento in un carcere statunitense.
Di certo la pressione internazionale in questi momenti è fondamentale e anche noi come redazione di Biolcalenda e come Associazione Culturale La Biolca ci uniamo a questo appello e invitiamo tutti i lettori a diffondere la notizia ed ad attivarsi per la sua liberazione.
Un punto di partenza molto semplicemente potrebbe essere la petizione di Amesty International (nota 4) oppure il sito www.freeassangeitalia.it dove troverete ulteriori informazioni e gli eventi organizzati a supporto.
1. https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Assange
2. https://www.odg.it/ad-assange-la-tessera-onoraria-dellordine/45055
4. https://www.amnesty.it/appelli/annullare-le-accuse-contro-julian-assange/