L’ADA (American Dietetic Association) nel proprio Position Paper del 2009, confermato dalla Accademia di Nutrizione e Dietetica nel 2016, ha chiarito che le Diete Vegetariane e Vegane ben bilanciate sono adatte a tutti gli stadi del ciclo vitale umano, inclusi gravidanza e allattamento, e che soddisfano le esigenze nutrizionali di neonati, bambini e adolescenti, garantendo una crescita normale. Dobbiamo dunque chiederci cosa significa “ben bilanciate”.

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Molti vegetariani si pongono soprattutto l’obiettivo etico di evitare che la nostra vita comporti la morte di altri esseri viventi e senzienti, cioè in grado di soffrire. Le motivazioni etiche e religiose si fondano dunque sui principi della non violenza e della coesistenza pacifica con le altre creature. Il Buddismo, ad esempio, mira ad evitare la sofferenza per tutti gli esseri viventi, compresi gli animali: ne consegue il precetto del vegetarianesimo.

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LE RAGIONI DELLA SCELTA VEGETARIANA  (prima parte)

In Italia, a seconda delle diverse indagini demoscopiche, i vegetariani (che non mangiano prodotti che abbiano richiesto la morte di animali) erano 1,5 milioni nel 2000 e sono diventati tra i 3 e i 6 milioni dal 2005 ad oggi. Probabilmente 3 milioni seguono la dieta in maniera rigorosa e altri 3 tentano di farlo, mentre 600 mila sono i vegani, cioè coloro che non mangiano alcun prodotto di origine animale (non solo carne e pesce,

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LE RAGIONI DELLA SCELTA VEGETARIANA  (seconda parte)
La sofferenza animale

Come ho già detto nell’introduzione a questa rubrica (nel numero scorso di Biolcalenda), molti vegetariani si pongono soprattutto l’obiettivo etico di evitare che la nostra vita comporti la morte di altri esseri viventi e senzienti, cioè in grado di soffrire. Le motivazioni etiche e religiose si fondano dunque sui principi della non violenza e della coesistenza pacifica con le altre creature.

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LE RAGIONI DELLA SCELTA VEGETARIANA  (terza parte)
Consumo di carne e fame nel mondo

Per capire come mai manca cibo a una parte dell’umanità è necessario proprio considerare cosa comporta la diffusione di una dieta ricca di carne e di prodotti animali in genere. A parità di territorio utilizzato, le rese produttive dei legumi e dei cereali sono nettamente maggiori di quelle del bestiame. Quindi la produzione di cibo ottenuta con i vegetali è decisamente maggiore di quella che deriva dall’allevamento di animali.

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LE RAGIONI DELLA SCELTA VEGETARIANA  (quarta parte)
Consumi di carne e cambiamenti climatici

Oltre alle ragioni etiche (sofferenze degli animali negli allevamenti e nei macelli, ma anche la sofferenza degli umani che non hanno cibo a sufficienza), vi sono altre ragioni per essere o diventare vegetariani.
Una ragione importante è quella ambientale: nel corso dell’ultimo secolo sono stati distrutti miliardi di metri quadrati di foreste (tra cui quella amazzonica) per fare posto a pascoli,

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LE RAGIONI DELLA SCELTA VEGETARIANA  (quinta parte)
Consumi di carne e consumi di acqua

Tra gli impatti ambientali della dieta a base di carne dobbiamo prendere in considerazione anche gli elevati consumi d’acqua.
Secondo l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente (EPA, 1996), negli USA le deiezioni provenienti dagli allevamenti intensivi inquinano l’acqua più di tutte le altre fonti industriali messe insieme, mentre si risparmia più acqua rinunciando a mezzo chilo di manzo di quanta se ne consuma facendo la doccia per un anno (John Robbins,

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LE RAGIONI DELLA SCELTA VEGETARIANA  (sesta parte)
Consumo di carne e salute umana

La scelta vegetariana può essere influenzata anche da ragioni di salute. Spesso si sente dire che bisogna mangiare e dar da mangiare, soprattutto ai bambini, carne: si tratta di un’affermazione infondata. Talune insufficienze di vitamine, come la B12, si verificano solo in vegani che non utilizzano integratori. Mentre non è inevitabile una carenza di ferro nei vegetariani: basta assumere verdure ricche di ferro,

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LE RAGIONI DELLA SCELTA VEGETARIANA  (settima parte)
Allevamenti e rischio epidemie

Nonostante tutti conoscano il valore della dieta mediterranea, basata sul consumo di frutta e verdura, soprattutto freschi, di pasta e di prodotti tipici dell’area mediterranea come olio d’oliva, pomodori, peperoncini ecc., molti italiani hanno acquisito nel tempo una dieta a base soprattutto di carne, tipica degli USA (fast food, hamburger ecc.).
Ma va ricordato che non solo una dieta ricca di carne è la meno salutare,

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