La nostra istruzione

Virginia Wolf

"La nostra istruzione non insegna a odiare la violenza, bensì a farne uso. Essa rende la gente così ansiosa di tenersi stretti i propri privilegi, da essere disposta a usare sistemi ben più subdoli della violenza quando le si chiede di farne partecipi altri. E non sono forse la violenza e il senso del possesso due sentimenti connessi molto da vicino con la guerra?

E allora cosa si dovrà insegnare nel "college"

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Eppure soffia

Pierangelo Bertoli

E l’acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi
la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
uccelli che volano a stento malati di morte
il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte
un’isola intera ha trovato nel mare una tomba
il falso progresso ha voluto provare una bomba
poi pioggia che toglie la sete alla terra ch’è viva
invece le porta la morte perché

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Non andare figlio

coi signori della guerra.
Il fucile che ti hanno dato
buttalo lontano
nel campo che abbiamo arato:
forse
ci nascerà
un albero d’ulivo.
La divisa che ti hanno dato
mettila addosso allo spaventapasseri
che veglia sul campo di grano:
lui vale molto di più di un generale
perchè custodisce la vita che nasce.
Il tuo generale invece
comanda su un campo di morte
dove non nasce mai
nemmeno un fiore.

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Bertolt Brecht

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
Spiana un bosco e sfracella cento uomini
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido di una tempesta e porta più di un elefante
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
L’uomo può volare e può

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La nonviolenza: mi sembra una nozione stupenda. Essa è estremamente aristocratica (Gandhi, Russel …, Dostojevski …): d’origine preevangelica (orientale), come gran parte delle nozioni evangeliche, si è cristianizzata sopratutto col romanticismo nell’Ottocento, e ora si è scristianizzata, facendosi fieramente laica. Ma, si è visto nelle “Marce della Pace” di questa estate, tale sua fondamentale aristocraticità è facilmente accepibile dalle masse coscienti: non c’è contraddizione tra la sua elezione e la sua popolarità. Per questo, quelle “Marce della Pace”

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Albert Einstein mostra la lingua in occasione del suo 72esimo compleanno. I fotografi gli avevano chiesto di sorridere. (Princeton-1941)

Questo argomento (la guerra) mi induce a parlare della peggiore fra le creazioni, quella delle masse armate, del regime militare voglio dire, che odio con tutto il cuore. Disprezzo profondamente chi è felice di marciare in ranghi e nelle formazioni al seguito di una musica; costui ha ricevuto solo per errore il cervello: un midollo spinale gli sarebbe più

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