Alla scoperta dei prodotti tipici e delle ricette della Polonia. La cucina polacca è piuttosto varia, ma risulta difficile definirne l’origine e la tipicità . Infatti, quella attuale è frutto dei cambiamenti storici e delle numerose invasioni, che l’hanno profondamente influenzata ed è il risultato di reinterpretazioni delle influenze della cucina tedesca, italiana, francese, russa ed ebraica.
Le cronache medioevali descrivono la cucina polacca come molto piccante e basata su carni e cereali in grani. Rispetto ad altre cucine europee dell’epoca, erano molto usate le spezie, soprattutto il pepe, la noce moscata e il ginepro. Nel 1518 la regina Bona Sforza rivoluzionò la cucina polacca portando nel paese i cuochi italiani. Nella seconda metà del ‘500, i cuochi di re Enrico di Valois, eletto dai nobili, introdussero nel paese la cucina francese. Il primo ricettario polacco, il “Compendium Ferculorum” fu pubblicato nel 1682 da StanisÅ‚aw Czerniecki e nel 1786 Wojciecha Wieldek pubblicò “Il cuoco perfetto”. Quindi la cucina polacca mantiene grande varietà di piatti e certe raffinatezze. Le carni più consumate sono quelle di maiale, l’olio è poco utilizzato, soprattutto quello di oliva, il burro e la panna acida, come condimenti, sono onnipresenti. Fra i vegetali, quelli più usati sono le patate, le rape, le barbabietole e i cavoli (verze e cappucci). Piuttosto diffusa è l’abitudine di conservare alcune verdure col metodo della fermentazione lattica (rape e cappucci) o dell’agrodolce (cetrioli, peperoni, cipolle, ecc.). Oltre al frumento, sono molto utilizzati anche la segale, il riso e il grano saraceno. La birra è la bevanda alcolica più diffusa e fra i superalcolici la vodka.
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