Gohan

Serve innanzitutto il riso giapponese, a chicco tondo, con la giusta quantità di amido. Vanno abbastanza bene anche varietà autoctone come il riso originario.
Va lavato in acqua fredda per tre volte e poi tenuto a bagno per una ventina di minuti. Si cucina quindi aggiungendo al riso una pari quantità di acqua (rapporto 1:1) senza sale, partendo da freddo. Giunto ad ebollizione si copre, si abbassa il fuoco al minimo, si lascia cucinare ancora dieci minuti.

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Gohan Taiten

Ingredienti: per quattro persone: uno spicchio di aglio da da tritare finemente, 200 grammi di bieta cotta, brodo, aceto di mele, farina di riso, 300 grammi di un misto di carote, sedano rapa, e cipolla rossa tagliati a dadini di circa 3-4 mm, 600 grammi di riso gohan, semi di zucca tritati ed essiccati, tamari e olio extravergine di oliva, gocce di aceto balsamico.
Preparazione: mettete a bollire la bieta con l’aglio e poco brodo.

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Ingredienti: 200 grammi circa di erbe selvatiche già cotte (ortica, lamio, tarassaco, farinaccio, etc.), 1 cipolla piccola, 1 spicchio d’aglio, un cucchiaio di grani di senape, 70 grammi di lenticchie cotte, 70 grammi di ceci cotti frullati, due cucchiai di semi di girasole, due cucchiai di parmigiano vegan (vedi ricetta), due cucchiai di farina integrale o semintegrale, sale, pepe, curry o spezie a piacere, olio extravergine di oliva e limon
Per la pasta: 150 grammi di farina semintegrale,

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Ingredienti: 300 grammi di semi a piacere, in varietà unica o misti (di zucca, mandorle, noci, anacardi, etc.), 30 grammi di lievito secco devitalizzato (lievito a scaglie), 5 grammi di sale.

Tritate con il coltello o inserite in un mixer per qualche secondo (o poco più se volete una grana maggiormente fina) tutti i semi. Se utilizzate il mixer usate semi che non si impastano (come quelli di girasole) ed evitate comunque semi con scorza troppo dura,

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Cari amici, vi ha mai colto, nel corso della preparazione di una ricetta, la sensazione di qualche passaggio mancante? Percependo questo non in modo razionale e cosciente, ma come una sottile energia emotiva, come una sensazione di non-completezza, un restare un po’ “sulle spineâ€, una sorta di emozione sottilmente ansiosa, non espressa in pensiero?

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“L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante. Quando manca questo senso – prigione, malattia, abitudine, stupidità – si vorrebbe morire†(Cesare Pavese).

L’espressione della primavera, con lo spuntare delle prime erbette, sembra corrispondere in natura esattamente a questa citazione, così bella e preziosa. La natura comincia, ricomincia, ed è una gioia! L’unica gioia al mondo.

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L’aglio orsino è una delle prime erbette che appaiono nei campi di primavera. Il suo tempo è quello di marzo e la sua apparizione è esuberante. Quando spuntano le foglie dell’aglio orsino (così detto perché sembra che gli orsi amino cibarsene in quantità, al risveglio dal letargo) si sente il suo caratteristico odore da distante. E quando spuntano i fiori, dalla classica forma a palla tipica delle agliacee, prima che le corolle si schiudano il profumo si fa ancora più intenso e dolce.

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Ingredienti: bevanda vegetale di soia 50 grammi, olio di semi di girasole circa 100 grammi, curcuma, sale, aceto di mele, un cucchiaino di senape q.b., una manciata di erba cipollina fresca tritata, una manciata di mandorle.

Preparazione:
unire alla bevanda vegetale il sale, la senape e la curcuma, in un bicchiere stretto. Iniziare a frullare con un minipimer. Aggiungere gradualmente l’olio e continuare a frullare fino a raggiungere la densità desiderata.

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Restiamo umani

Il cibo relazionale di Mario Rigoni Stern, contro la guerra.
Ogni tempo e ogni umanità ha avuto le sue complicazioni. La nostra è complicata dalle facilità, più che dalle difficoltà. Le molte agevolazioni tecniche, scientifiche e sociali che abbiamo avuto negli ultimi decenni ci hanno semplificato la vita, ma rischiano di farci dimenticare dei valori fondanti.

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Mi sono immaginato quale sarebbe potuta essere la zuppa condivisa dal sergente Rigoni Stern in quel momento di fratellanza. Sappiamo che è a base di miglio e latte. Qui troverete una elaborazione di fantasia, con l’aggiunta di ortaggi e cavolo rosso
È certamente una buona zuppa, anche se non potrà mai esserlo come quella condivisa con i soldati russi, in quel preciso, incredibile, momento di sospensione della guerra, dentro una bolla di pace.
Per guarnire la zuppa,

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Vetriolo “Nome generico di certi solfati di metalli bivalenti, a lucentezza vitrea, cristallizzati con 7 molecole di acqua, fra loro isomorfi: v. bianco o v. di zinco, v. verde o v. di ferro e, più raramente, v. rosso e v. rosa; a essi va aggiunto il v. azzurro, che tuttavia cristallizza con 5 molecole di acquaâ€.

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I 7 ingredienti: olio extravergine, latte, patate bollite, Uovo, fonduta di formaggi, radicchio tardivo, parmigiano. Oltre a sale e aromi a piacere.

Questa ricetta si prepara in sette passi su una ciotola di terracotta, una a persona.
Procedimento: 1. Si prepara la fonduta, sciogliendo a bagnomaria 3/7 di panna liquida, 3/7 di taleggio, 1/7 di un mix di parmigiano grattato e farina di riso. 2. Si prepara la base della ciotola: olio,

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