La zucca come la conosciamo oggi, è probabilmente originaria dell’America centrale poiché esistono ritrovamenti di semi di zucca risalenti al 7000-6000 a. C. Ad avvalorare tale origine è la constatazione che in queste aree geografiche la zucca cresce spontaneamente. La sua coltivazione non aveva solo uno scopo alimentare ma veniva utilizzata anche come contenitore per l’olio, il vino, i cereali o il latte, se ne ricavavano inoltre ciotole, piatti e cucchiai. La selezione dell’ortaggio nell’arco dei millenni ne ha permesso il consumo alimentare, forse perché la polpa delle prime zucche era probabilmente molto amara e se ne consumavano solo i semi. Anche se inizialmente quest’ortaggio non risultava affatto invitante, data la stranezza della sua forma, le lunghe carestie fecero cadere i pregiudizi sulle zucche, che iniziarono a comparire nelle mense delle classi sociali più abbienti; quello che in origine era stato considerato un alimento poco prestigioso adatto a sfamare il popolo contadino, entrò col passare del tempo, di diritto in cucina, attraverso l’elaborazione di ricette sempre più prelibate.. Con i suoi colori caldi ed invitanti che richiamano le prime serate fredde d’autunno, la zucca negli ultimi anni è diventata il simbolo di questa stagione. Nella tradizione contadina, era uso tenere in casa una zucca come soprammobile quale auspicio di felicità e abbondanza. Ancora oggi questa pianta viene coltivata per i suoi frutti dalle caratteristiche assai diverse a seconda della specie. La polpa è compatta e zuccherina, contiene carboidrati e fibre, ha proprietà lassative, diuretiche e rinfrescanti. Viene usata in cucina come piatto a sé, come ingrediente per minestre, risotti, pietanze, dolci, marmellate ecc. Della zucca si possono mangiare anche i fiori, solamente quelli maschili, quelli cioè, con il gambo lungo che dopo l’impollinazione sono destinati ad appassire. Come i fiori delle zucchine si consumano impanati e fritti.
Le ricette