Il pomodoro (Solanum Lycopersicum L – Fam. Solanacee) è, in origine, una pianta spontanea e perenne alla stato silvestre, probabilmente originaria del PerĂą. Fu introdotta in Europa dagli spagnoli verso il 1500 come pianta ornamentale, in quanto i suoi frutti o bacche erano ritenuti velenosi. In seguito, le ricerche nel campo della bromatologia hanno riscontrato in questi frutti proprietĂ alimentari e anche terapeutiche.
Si diffonde alla fine dell’Ottocento nell’area del Mediterraneo, probabilmente perché sostituisce un condimento acido antico di secoli: l’agresto. Con il susseguirsi delle esperienze nel campo della coltivazione orticola, questa pianta divenne suffruttice annuo e, secondo la natura del terreno e dell’ambiente caldo temperato, produce diverse varietà di frutti, delle quali due sono ritenute più importanti a livello alimentare e sono il pomodoro da tavola ossia da insalata e quello da conserva, sempre più dolci e rossi. La pianta è formata da un fusto eretto fibroso con radice centrale a fittone e da radici laterali; le foglie sono pelose grandi ed odorose; i suoi frutti secondo la varietà sono globo o allungati, comunque carnosi, di colore rosso a piena maturazione. Il pomodoro si può definire alimento alcalinizzante grazie all’apporto dei suoi sali e delle vitamine di cui è ricco; a piena maturazione possiamo anche definirlo come accumulatore delle energie cosmiche e solari le quali si liberano nell’organismo sotto l’influenza dell’umore salivare. Ha tutti i requisiti per essere un alimento energetico e nel contempo anche rinfrescante, diuretico e lassante; è rimineralizzante e rigeneratore della struttura cellulare del sangue e del sistema nervoso; è un antiscorbuto per eccellenza ed anche antiputrido. Può essere utile alle persone asteniche, nelle intossicazioni intestinali croniche, nelle affezioni vascolari circolatorie e nell’arterio sclerosi, nel reumatismo, artritismo e gotta; nelle litiasi epatiche. Però, tutte queste qualità si realizzano nell’organismo solo se il pomodoro viene consumato ben maturo cioè rosso e possibilmente maturato in pianta, il quale può essere mangiato da solo oppure associato a delle insalate crude o preso sotto forma di succo. Il pomodoro non maturo ha una maggiore presenza della “solanina” che, in questo caso, viene a trovarsi concentrata in grande quantità in tutta la sua struttura quindi, anziché svolgere un’azione medicamentosa favorevole, mette in atto un processo di intossicazione. Il Pomodoro anche maturo non è consigliato a chi è affetto da ipercloridria e da iposecrezione biliare, in quanto è un forte stimolatore dei succhi gastrici, però nel contempo rallenta la secrezione biliare.
Ricette con il pomodoro
Caprese vegana | Pasta con pomodorini e olive | |||
Pomodori ripieni | Salsa di pomodoro e peperone |