L’amaranto è una pianta originaria dell’America centrale, dove era coltivata già dalle civiltà precolombiane, in particolare dagli Aztechi. Il genere Amaranthus comprende circa 60 specie, ma solo 3 sono ritenute buone produttrici di semi: il Caudatus, il Cruentus e l’Hypochondriacus.
Attualmente, l’amaranto viene coltivato a scopo commerciale in Messico, Sud America, Stati Uniti, Cina, Polonia e Austria. Si pensa che esistesse anche una varietà già conosciuta dai popoli greci, nella cui mitologia si narrava che le Dee amassero essere festeggiate dagli umani con ghirlande di amaranto, per ottenere così la loro protezione e benevolenza.
Ugualmente si pensa che i Romani attribuissero all’amaranto il potere di tenere lontana l’invidia e la sventura. Poiché dal punto di vista botanico l’amaranto in Europa arrivò molto dopo, è probabile che con la parola “amaranto” gli antichi Greci indicassero una pianta simile al crisantemo, fiore che veniva usato soprattutto nei riti funebri proprio per attrarre la benevolenza degli Dei per il defunto e per i vivi.Nei suoi territori d’origine era definito dagli Aztechi come “il misterioso grano” o “il grano degli Dei”; i semi erano conosciuti per le alte qualità nutrizionali ed energetiche ma altrettanto, se non maggiormente importante, era l’uso che se ne faceva nei rituali religiosi.
Anche i Maya lo usavano come nutrimento mentre gli Incas lo definivano “kiwicha” (piccolo gigante) e ne apprezzavano principalmente il suo potere curativo. Proprietà nutritive Ricco di proteine, fino al 16%, con elevato valore biologico, l’amaranto, rispetto ai cereali, contiene il doppio di lisina, amminoacido essenziale di cui sono carenti quasi tutti i cereali. È invece privo di leucina e treonina, aminoacidi essenziali che sono invece presenti nel germe di grano. Ha un elevato contenuto di calcio, di fosforo, di magnesio e di ferro. Grazie inoltre all’elevato contenuto di fibre, ha un effetto benefico sulla digestione e sul ricambio. Essendo privo di glutine è indicato per l’alimentazione di chi è affetto da celiachia, o ha problemi intestinali, ma anche ai bambini nel periodo dello svezzamento.
È convenientemente usato spesso come base per le pappe dei bambini o come ingrediente pregiato di minestroni di verdura per convalescenti e anziani. Coltivazione La coltivazione dell’amaranto è relativamente semplice, trattandosi di una pianta piuttosto resistente a parassiti, malattie e temperature elevate così come il suo parente selvatico Amaranthus retroflexus, non ha bisogno di particolari cure. La semina può essere effettuata da metà aprile in avanti, comunque quando si ha la certezza che non vi siano più gelate notturne, tenendo presente che la germinazione migliora con la temperatura e che se questa è troppo bassa la germinazione viene effettivamente inibita dalla luce solare.
La produttività dell’amaranto è molto elevata, una singola pianta può produrre fino a 200 000 semi, per un peso complessivo che può arrivare a 100 grammi di seme. L’amaranto, in particolare la specie Amaranthus caudatus, viene anche utilizzato come pianta ornamentale rendendo più facilmente reperibili i semi per iniziare una coltivazione in proprio.
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