La cultura materialista che caratterizza la nostra epoca ha contribuito a distogliere l’attenzione dalle dinamiche celesti e dall’influenza che queste possono manifestare sul vivente (dinamiche celesti che, a volte, sono state relegate a mera superstizione). Il movimento degli astri viene studiato e concepito come qualcosa di lontano e separato dalla vita sulla Terra, senza tenere nella giusta considerazione gli effetti che questi astri possono avere sul vivente. Questo perché l’iper-razionalismo dominante tende a semplificare e banalizzare quella complessità che contraddistingue la vita nel suo insieme.
Dunque non si ritiene che una determinata posizione della Luna, o di altri corpi celesti, possa influenzare e avere delle conseguenze sulla natura.
Eppure il motore e la causa prima della vita sulla Terra è proprio una stella, dalla quale dipende l’attività di tutti gli organismi viventi. Questa stella è la fonte primaria e più importante di energia sulla Terra. Dal Sole dipende ogni forma organica.
Il nostro Pianeta è costantemente esposto all’azione del Sole e di altri raggi cosmici (si tratta di particelle energetiche studiate a livello scientifico che hanno origine nello spazio) la cui rilevanza è innegabile.
Nella luce solare, e più in generale nei raggi cosmici, sono contenuti energia, informazioni e forze che vengono condensate ed elaborate dal Regno Vegetale, il quale rappresenta l’unica fabbrica di nuova sostanza sulla Terra. Grazie al rapporto particolare che lega vegetali e luce solare (fotosintesi) può manifestarsi la vita nel suo insieme.
Maria Thun (1922-2012) studiosa, ricercatrice e coltivatrice biodinamica nel corso della sua attività pluridecennale svolta in Germania ha raccolto ed elaborato dati e informazioni utili a definire una correlazione diretta tra posizione dei pianeti e loro influenza sulla pratica agricola.
Questa attività di studio e ricerca da parte sua è frutto di un approccio aperto e libero da pregiudizi (e dunque veramente scientifico). Ma soprattutto è frutto di una visione unitaria e integrata.
Sulla base della collocazione dei vari astri e dei loro movimenti (anche in relazione alle costellazioni) viene generato un “campo” che sarà plasmato da forze sottili in grado di influenzare i vegetali sulla Terra. In un dato luogo e in un preciso momento vi sarà un certo campo in grado di influire sulle operazioni agronomiche come semina, trapianto, lavorazione del suolo, raccolta etc.
L’influenza di questi corpi celesti (Sole e Luna in primis), e dunque l’utilità del calendario, sarà tanto maggiore e incisiva quanto più saranno vitali e sani terreno, piante o semi.
Mentre un terreno privo di vitalità e degradato faticherà a ricevere questo tipo di impulsi, alla pari di una persona che sia ottusa e sorda e che, per questo motivo, non possa beneficiare del suono di una melodia perché non in grado di accoglierla.
Gli Antichi avevano una grande considerazione per i fenomeni celesti; si può ritrovare traccia di questa considerazione anche in alcuni vocaboli (origine del linguaggio). Uno di questi termini, ad esempio, può essere la parola “disastro” che sta ad indicare un evento che si discosta e si dissocia dall’ordine dettato dagli astri (dis-astro). Un evento che non si svolge in linea e sintonia con l’ordinamento celeste (astri), da cui scaturiscono sciagura e avversità .
Per gli Antichi i pianeti e le costellazioni erano espressione di forze archetipiche; la vita non era intesa come un evento casuale, bensì come il frutto di princìpi, forme e modelli che ritroviamo anche nei quattro elementi aristotelici la cui manifestazione è visibile nei 4 organi principali della pianta (radice/terra, foglia/acqua, fiore/aria, frutto/fuoco).
Si tratta di modelli tramite i quali viene plasmato il vivente. Anche le principali festività traggono la loro origine dai movimenti celesti (equinozi, solstizi, lunazioni). Il ciclo annuale è lo specchio di ritmi cosmici dei quali si è smarrita traccia e consapevolezza. Dai quali, purtroppo, ci siamo scollegati.
La celebrazione delle varie festività , soprattutto in epoche passate, aveva lo scopo di collegare l’interiorità umana ai ritmi naturali perché l’uomo non fosse estraneo e spettatore inconsapevole di ciò che gli accadeva intorno, e perché vi fosse un punto di contatto tra Microcosmo e Macrocosmo. Festa necessaria a scandire il calendario esistenziale e, al tempo stesso, necessaria a celebrare e riconoscere gli eventi cosmici. Festa come deposito di valori.
Al di la di questi aspetti risulta innegabile che vi possa essere un’influenza costante operata dal cosmo nei confronti della Terra (cosmo, dal greco kòsmos, il cui significato indica ordine, armonia, eleganza).
Nel calendario biodinamico viene presa in considerazione la posizione astronomica di pianeti e costellazioni. Dunque non si tratta di astrologia, bensì di astronomia per uso agricolo.
Nel calendario biodinamico vengono elaborati dati e informazioni al fine di integrare e sostenere il quotidiano lavoro nei campi, come utile contributo per l’agricoltura biodinamica.
Rudolf Steiner, fra le altre cose, ci invita ad osservare e prendere in considerazione i vari ritmi vitali all’interno della Natura e ci ricorda che la crescita delle piante dipende anche e soprattutto dall’intero cielo e dalle sue stelle.
Come analogia ci ricorda che le cause dell’orientamento dell’ago magnetico (bussola) non risiedono nell’ago stesso bensì nei due poli magnetici. Cercare dunque i motivi e le cause del suo orientamento nello stesso ago sarebbe alquanto infantile ed inutile poiché le due estremità sono influenzate in tutto e per tutto dal campo magnetico terrestre, dunque ben oltre lo stesso ago.
Pertanto dovremmo chiederci, qual è l’origine delle forze che animano la Natura? Come potremmo fare per favorirle e assecondarle?
Fabio Fioravanti
O Sole, re di questo mondo,
La Luna conserva la progenie tua,
Mercurio vi congiunge stabilmente,
Senza il favor di Venere nulla si raggiunge,
Che Marte ha scelto come sposo;
La grazia di Giove non sarà perduta
Sì che Saturno, vecchio e canuto,
Nella pluralità dei color si manifesti
ANTICO MOTTO
Basilio Valentino