Lavorare e dissodare il terreno in modo naturale

Uno degli obiettivi principali dell’agricoltura biodinamica prevede il miglioramento delle caratteristiche complessive del terreno attraverso una serie di pratiche agronomiche utili a favorire la miglior condizione del suolo. È importante che il terreno sia sciolto, friabile e dotato di buona capacità di drenaggio. Questo fattore semplifica il lavoro dell’agricoltore offrendo anche notevoli benefici di natura ambientale ed ecologica.

A tal proposito, una delle pratiche più indicate è senza dubbio quella del sovescio tramite l’impiego di piante in grado di “lavorare” il suolo in maniera naturale e al tempo stesso anche efficace. Esistono diverse piante utilizzabili nelle miscele da sovescio in grado di fessurare e decompattare il terreno in profondità, ed uno dei generi più apprezzabili è rappresentato dal Rafano (Raphanus spp.).

Nelle immagini è possibile apprezzarne lo sviluppo radicale, fino a 160 cm di profondità, ed anche lo sviluppo di biomassa sotterranea in quantità. Immagini fornite da: https://www.wur.nl/en.htm

Questa pratica permette di ridurre la meccanizzazione a vantaggio del bilancio energetico, ma soprattutto consente di “portare vita al vivente” in sintonia con gli equilibri naturali.

I risultati migliori si ottengono con i sovesci a ciclo autunno-primaverile, cioè seminati durante l’autunno (indicativamente verso la metà di ottobre). Con la semina autunnale si favorisce il miglior sviluppo radicale favorendo l’apporto di sostanza organica anche negli strati più profondi del suolo, ma soprattutto si favorisce un’azione più intensa delle radici per quanto riguarda la fessurazione e la lavorazione del terreno anche in profondità.

Questi vantaggi agronomici si traducono nel miglioramento del drenaggio, in caso di forti precipitazioni, ed anche in una maggiore ritenzione idrica in caso di siccità; grazie all’apporto di carbonio organico il suolo può trattenere maggiori quantitativi di acqua rispetto a terreni dove il carbonio organico (sostanza organica) risulta carente.

Vi sono diverse modalità di gestione dei sovesci, ma il ricorso a piante come il Rafano può offrire davvero notevoli vantaggi. La miglior tipologia di sovesci è quella costituita da più specie differenti (sovesci plurispecie).

Le principali famiglie botaniche che caratterizzano le miscele da sovescio sono le Leguminose, le Graminacee e la Crucifere (o Brassicacee). Il Rafano appartiene a quest’ultima famiglia, e dispone di radice fittonante che penetra il terreno in profondità arieggiandolo e dissodandolo (vedere immagini). In queste rappresentazioni è possibile mirare lo sviluppo e l’architettura dell’apparato radicale di specie appartenenti al genere Raphanus.


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