L’impiego del te’ di compost in agricoltura

Estrazione e/o fermentazione (o bio-ossidazione) di compost in soluzione acquosa.

Ciò che viene definito con il termine fertilità del suolo (o fertilità organica) è il frutto di complesse relazioni e interazioni fra svariati organismi viventi appartenenti a diversi regni come piante, animali (compresi gli insetti), batteri e microrganismi vari, funghi e lieviti.

Pertanto l’origine vera e propria del suolo è il prodotto di processi pedogenetici dinamici, ed è il risultato della combinazione di clima, forme biologiche differenti e sostanze minerali (roccia madre). La diversità biologica dunque è alla base di un’ampia gamma di processi chiave per quanto riguarda la vita del suolo ed il naturale sostentamento delle piante. Basti pensare ai principali cicli biogeochimici naturali come il ciclo del detrito (ciclo del carbonio) e le reti trofiche (o rete alimentare) basati su processi dinamici di scambio e interdipendenza tra le differenti parti dell’insieme; un insieme complesso ed eterogeneo. Purtroppo le pratiche agronomiche chimico-industriali (come l’uso dei diserbanti, le monocolture, l’impiego di macchinari dal peso eccessivo che svolgono lavorazioni del terreno pesanti e sproporzionate) hanno determinato un impoverimento delle funzioni biologiche del suolo arrivando a mortificare i naturali processi vitali snaturando le interazioni fra organismi (alterando l’equilibrio e le funzioni di questo insieme). Tutto ciò ha generato conseguenze negative in termini di vitalità e prosperità delle piante incrementando il rischio di contrarre malattie e patologie varie.

Per ovviare a queste criticità, disgraziatamente, si è pensato di ricorrere ad un uso massiccio di input esterni (ed artificiali) come fertilizzanti chimici di sintesi, integratori e pesticidi vari anche per incrementare al massimo la produttività; in questo modo i problemi e le criticità non vengono risolti alla base, bensì vengono ulteriormente accentuati generando anche problemi di desertificazione ed erosione del suolo. Qui sta il punto.

“Il suolo è considerato uno degli habitat biologicamente più ricchi della Terra, con una maggiore biodiversità per unità di superficie rispetto a quella osservata in superficie, ed è un centro di interazione biologica. Il biota del suolo è essenziale per una serie di processi chiave dell’ecosistema da cui dipendono gli esseri umani, tra cui la decomposizione, la mineralizzazione e il ciclo dei nutrienti; e questi biota mediano la fornitura di servizi ecosistemici come la soppressione delle malattie e il degrado degli inquinanti attraverso il biorisanamento, la formazione del suolo, l’infiltrazione dell’acqua e la regolazione del clima attraverso il loro impatto sulla dinamica del carbonio” (1).

Nell’agricoltura naturale (e soprattutto biodinamica) vengono ripristinati e sostenuti i processi biologici essenziali e le interazioni organiche in modo da ristabilire le normali funzioni vitali che caratterizzano gli ecosistemi naturali da milioni di anni. Dunque come prima regola è necessario “non nuocere” (Ippocrate) ed occorre assecondare le congenite leggi di natura in modo che “il processo naturale si svolga nel giusto modo” (R. Steiner). La pratica del sovescio plurispecie ed anche la pratica del compostaggio biodinamico (ad esempio) vanno proprio in questa direzione.

Indubbiamente un’altra buona azione può essere anche l’utilizzo del Tè di Compost (o Compost Tea) poiché grazie a questo estratto acquoso si va a sostenere e nutrire la fondamentale relazione tra il suolo e la pianta (interazione radice/microrganismi/terreno).

ALLESTIMENTO DEL COMPOST TEA

La necessità di ridurre l’impatto ambientale generato dalle pratiche agro-industriali ha stimolato l’interesse per l’impiego di mezzi tecnici e pratiche agricole naturali ed ecologiche. Il Tè di Compost rientra sicuramente all’interno di queste azioni.

Per l’allestimento del Compost Tea è bene ribadire che vi sono numerose possibilità operative e molteplici soluzioni (o ricette). Si tratta di una pratica molto economica, che consente di valorizzare risorse come il compost (possibilmente autoprodotto), l’humus di lombrico e l’acqua piovana. Si ottiene un’estrazione di sostanze nutritive e soprattutto l’incremento delle popolazioni microbiche presenti all’interno di queste matrici organiche.

I vari Tè di Compost si dividono sostanzialmente in due principali categorie: i Compost Tea allestiti in condizioni aerate (ossigenati) ed i Compost Tea non aerati. Gli ingredienti principali sono sempre acqua e compost (oppure, in alternativa, humus di lombrico).

La procedura per l’allestimento consiste nel lasciare in infusione il compost in acqua (a temperatura ambiente) per un periodo che può oscillare indicativamente dai 2 ai 6 giorni circa. Le proporzioni tra compost e acqua possono variare da 1:5 a 1:10. Questo significa che occorre utilizzare una parte di compost per 5 parti di acqua (1:5), oppure una parte di compost per 10 parti d’acqua (1:10).

Trascorso il periodo di infusione è possibile diluire l’intera massa acquosa in proporzione di 1:10 utilizzando altra acqua per poi distribuire direttamente sul terreno.

Come esempio, è possibile utilizzare 1 kg di compost per 5 litri d’acqua (come infusione iniziale 1:5). Terminato il periodo di infusione si può diluire il tutto con acqua fino a raggiungere un totale di 50 litri (diluizione finale 1:10). È importante utilizzare acqua non clorata (o declorata) poiché il cloro potrebbe inibire tutta la fondamentale componente microbiologica.

I Compost Tea aerati prevedono l’ossigenazione del liquido attraverso appositi tubi di aerazione collocati all’interno del contenitore che periodicamente, durante tutto il periodo di infusione, garantiscono l’iniezione di aria all’interno della massa acquosa. Le tempistiche e la frequenza dell’aerazione può essere variabile, ma deve essere garantita per tutto il periodo, anche cadenzata ciclicamente. In alternativa ai tubi di aerazione è possibile anche rimescolare manualmente tutta la massa acquosa periodicamente.

Mentre per i Compost Tea non aerati non è prevista alcuna forma di ossigenazione e aerazione della massa acquosa (o rimescolamento periodico).

Oltre agli ingredienti principali è possibile impiegare anche altre sostanze aggiuntive come ad esempio melassa, zucchero di canna e siero di latte (ed altri ancora), anche in modiche quantità rispetto al volume totale. Queste sostanze possono svolgere una interessante funzione di starter microbico. Con l’impiego del Tè di Compost non avviene solamente un reintegro di singoli elementi nutritivi (per quanto necessari), secondo una logica tipicamente riduzionista e industriale, ma si va a sostenere e stimolare l’intera microbiologia del suolo ed i processi vitali che coinvolgono le relazioni tra pianta e terreno. Può inoltre svolgere azione soppressiva nei confronti di diversi patogeni terricoli o di altra natura (meccanismo di biocontrollo).

Si tratta indubbiamente di una pratica che non può essere standardizzata anche e soprattutto perché la componente iniziale data dal compost può presentare caratteristiche di volta in volta differenti determinate dalle proprietà e dai requisiti della materia prima (residui vegetali, deiezioni animali etc.), e dalle loro proporzioni all’interno del compost. Ma l’efficacia e la validità del Tè di Compost è ormai accertata da numerose attività di studio sviluppate a livello scientifico da ricercatori di tutto il Mondo. La composizione dei diversi Compost Tea può essere molto variabile, e può essere utilizzato con varie finalità in base ad obiettivi e necessità distribuito direttamente sul terreno (anche in maniera delimitata) ed essere impiegato anche sulla parte aerea della pianta come trattamento fogliare opportunamente filtrato e diluito.

Il componente forse più importante è il carbonio del legno (lignina), il quale stimola e facilita la crescita dei batteri e dei funghi che ridanno vita al suolo. La moderna agronomia si è concentrata per decenni sulla chimica di sintesi utilizzando principalmente azoto, fosforo e potassio (N, P, K), ma gli aspetti più strategici per la rizosfera devono riguardare l’ecologia del suolo e la sua biologia. Non è solamente una questione di quantità di elementi nutritivi che si vanno ad inserire nel terreno…

Risulta importante dunque l’impiego di residui legnosi (opportunamente sminuzzati e triturati) per quanto riguarda i materiali di partenza per l’allestimento del compost. Tra l’altro, lo ricordiamo, è bene ribadire che il più importante precursore dell’humus è proprio la lignina. La composizione del Compost Tea dipende da quella del compost di origine, che dovrà essere di buona qualità: ben allestito, maturo al punto giusto e soprattutto esente da agenti nocivi ed inquinanti.

L’azione positiva sull’accrescimento e lo sviluppo delle colture, ed anche nella difesa dalle patologie, può essere ulteriormente migliorata tramite l’impiego dei preparati biodinamici utilizzati durante la fase di allestimento ed estrazione in acqua. I preparati da cumulo possono essere collocati all’interno del liquido e posizionati in modo da espletare la propria funzione durante tutto il periodo di estrazione del compost, mentre il preparato 500 può essere impiegato ed inserito insieme allo stesso compost, così come il preparato Fladen. Grazie a questi preparati si ottiene un notevole valore aggiunto, con un sensibile miglioramento del risultato finale.

Nota1

Biodiversità del suolo e ambiente
Revisione annuale dell’ambiente e delle risorse
vol. 40:63-90 (data di pubblicazione del volume novembre 2015)
Pubblicato per la prima volta online come Review in Advance il 28 agosto 2015
https://doi.org/10.1146/annurev-environ-102014-021257


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *