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Conferenza sul latte materno

Latte Materno : Bene Comune di inestimabile valore … ma quanta diossina c’è nel latte delle mamme italiane?

Relazione della Conferenza di presentazione della “Campagna Nazionale per la difesa del latte materno dai contaminanti ambientali” svoltasi a Roma presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati il 19 marzo 2012.

 

Latte Materno : Bene Comune di inestimabile valore … ma quanta diossina c’è nel latte delle mamme italiane?

Roma 19 marzo 2012

Dott.ssa Paola Negri Presidente IBFAN Italia pachiti@gmail.com
Dott.ssa Patrizia Gentilini ISDE Italia patrizia.gentilini@villapacinotti.it

A nome di IBFAN Italia, di ISDE e di tutte le altre associazioni proponenti, diamo a tutti voi il benvenuto e vi ringraziamo di essere qui con noi. Come donne, madri e persone che per professione e volontariato si occupano di salute, ambiente e allattamento, siamo contente di essere arrivate alla presentazione ufficiale di questa campagna. Siamo ben consapevoli che si tratta di un punto di partenza, infatti se ci troviamo qui è perché siamo state spinte dall’impellenza di un problema che non possiamo più sottovalutare né ignorare, e lo dimostrano gli allarmanti dati che vi verranno illustrati dai relatori che seguiranno. Questi dati indicano che la salute delle presenti e soprattutto delle future generazioni è messa in pericolo dalla presenza di sostanze inquinanti nell’ambiente.
L’inquinamento è un argomento di cui si parla molto: tutti sappiamo che viviamo in un mondo inquinato, che gran parte dell’inquinamento dipende da pratiche industriali, agricole e di gestione dei rifiuti legate al nostro stile di vita. Dipende anche dal mancato rispetto delle leggi, e dal fatto che le leggi attuali non sono sufficienti a proteggere i cittadini.
Tutti sappiamo che tumori, disfunzioni metaboliche ed ormonali e malattie degenerative sono oggi più diffuse e colpiscono persone sempre più giovani, rispetto a quanto accadeva 20 o 30 anni fa. Tuttavia siamo abituati a pensare che sia questione di fortuna o comunque che la cosa non ci riguarda direttamente, oppure che il problema è talmente grande che non possiamo farci niente.
Noi, però, con tutte le associazioni e i singoli che hanno aderito ad oggi a questa campagna, crediamo invece che sia possibile e necessario opporci a pratiche inquinanti che mettono a repentaglio in modo così insidioso la salute delle generazioni future, e proprio per questo abbiamo deciso di passare all’azione lanciando questa campagna, che intende richiamare l’attenzione di cittadini, professionisti della salute e istituzioni, per trovare insieme una via d’uscita al problema.

Perché abbiamo scelto proprio il latte materno?
Forse vi chiederete perché abbiamo deciso di puntare sul latte materno per questa nostra campagna, infatti il latte materno è soltanto uno dei veicoli di contaminazione e nemmeno il più importante, mentre invece l’allattamento è utile a contrastare gli effetti sul bambino di un ambiente inquinato. Sappiamo ad esempio che gli effetti più pericolosi delle sostanze inquinanti sono quelli derivanti dall’esposizione alle stesse durante la vita prenatale, o addirittura pre-concezionale (attraverso lo sperma). Tuttavia per vari motivi abbiamo scelto di attirare l’attenzione sul latte materno: il primo è perchè proprio il latte umano, tessuto biologico meraviglioso di cui ad oggi non si conoscono ancora appieno ingredienti e caratteristiche, rappresenta l’indicatore ideale della presenza di certi contaminanti nell’organismo: ottenere il latte è facile ed economico, oltre che poco invasivo.
Il secondo motivo è che abbiamo ritenuto di attirare così la massima attenzione sulla necessità di intervenire a proteggere i più piccoli. Non dimentichiamo comunque che ogni bambino, sia che venga allattato o meno, riceverà la sua dose di sostanze inquinanti che sono presenti (oltre che nel corpo dei suoi genitori) nell’aria, nell’acqua, nei cibi e che anzi, l’allattamento rappresenta una forma di protezione della salute anche e proprio in caso di presenza di sostanze contaminanti nell’ambiente. Con la nostra campagna vogliamo gridare che la salute è un bene comune prezioso, e il latte materno la rappresenta nel migliore dei modi. Vogliamo lasciare ai nostri figli in eredità un mondo bello dove i beni comuni vengono usati con rispetto e oculatezza.
Il terzo motivo è che, come donne e madri, sappiamo quanto forte può essere l’energia che scaturisce dalla maternità: è proprio su questa che vogliamo fare leva, sul fatto che ogni madre desidera offrire ai propri figli Vita, Salute e la possibilità di un Futuro, ed è disposta a lottare per questo. Siamo convinti che se le donne si sentiranno coinvolte in prima persona, si possa davvero cambiare qualcosa!

Ma non si rischia di scoraggiare le mamme all’allattamento, e di fare il gioco delle ditte che producono latte artificiale?
Qualcuno si sta chiedendo se con questa campagna non si rischia di fare il gioco delle Compagnie che producono latte artificiale, perché le donne potrebbero pensare che questo è più sicuro per i propri figli rispetto al loro latte “contaminato”. Siamo coscienti del fatto che viviamo in una società che ancora non riconosce appieno il valore e l’importanza dell’allattamento, come è chiaro se si considera l’alto tasso di allattamenti misti e/o brevi. Tuttavia, vogliamo anzi cogliere l’occasione di questa campagna proprio per gridare forte, ancora una volta, l’enorme differenza fra allattamento e alimentazione artificiale, e l’importanza del primo per la protezione della salute e dell’ambiente. Desideriamo che il diritto delle donne ad allattare, e quello dei bambini ad essere allattati per due anni di vita o più, vengano tutelati anche attraverso la protezione del latte materno dagli inquinanti.
Noi vogliamo dire alle mamme: se avete un dente cariato, forse vi mettete la dentiera? Se vi fate male ad una gamba, ve la tagliate e ve la mettete di legno? Ecco, questa è la differenza fra il vostro latte e quello artificiale! Esso è soltanto un alimento, e nemmeno tanto simile all’originale che vorrebbe imitare. L’alimentazione artificiale è causa di allergie, malattie gastro-enteriche e dell’apparato respiratorio, è collegata a insorgenza di diabete e obesità, a maggiore probabilità di Morte in culla (SIDS), ed è anche associata a peggiori esiti di salute materna.
Il latte materno è un tessuto vivente vero e proprio, che varia la sua composizione nel tempo e veicola sostanze come anticorpi, ormoni e messaggi biochimici per l’organismo del bambino, stimolando la maturazione del suo sistema immunitario e neurologico. L’allattamento non è soltanto alimentazione, ma molto di più, poiché getta le basi per un sano sviluppo psico-fisico.
Non tutti sanno che il latte artificiale in polvere non è sterile e può contenere spore di batteri, inoltre periodicamente interi lotti di latte artificiale vengono ritirati per errori di fabbricazione, frode o incidenti, come il caso del latte all’ITX (il colorante dell’etichetta in tetrapack che aveva contaminato il latte in brik di alcune note marche) o del latte cinese alla melammina. L’acqua con cui viene ricostituito il latte può essere contaminata. Soltanto recentemente, si è finalmente riconosciuta la pericolosità di sostanze quali gli ftalati e il bisfenolo A, che però erano state usate per molti anni nella fabbricazione di biberon e tettarelle.
Come se non bastasse, ricordiamo che la produzione, il trasporto, la commercializzazione, la vendita, la preparazione, la somministrazione di latte artificiale e poi lo smaltimento dei rifiuti legati all’uso del biberon rappresentano oggi una ulteriore – inutile – fonte di inquinamento ambientale

Ma quante diossine ci sono nel latte materno?
Quanto più la mamma è “inquinata” da sostanze tossiche, vive in territori inquinati, quanto più queste si ritrovano nel sangue placentare, nel cordone ombelicale ed ovviamente nel latte materno.
Nei nostri corpi, quindi anche nel sangue placentare e nel latte materno, si ritrovano centinaia di molecole tossiche ed estranee, quali ad esempio:
– pesticidi
– metalli pesanti (cadmio, nichel, cromo, mercurio, piombo…)
– ritardanti di fiamma
– composti organici volatili
– esaclorobenzene
– policlorobifenili (PCB)
– diossine ed altri ancora.
In particolare diossine e PCB , essendo lipofile, si concentrano nel latte e vengono assunte come indicatori “ideali” del livello di contaminazione dell’ambiente. I livelli di contaminazione variano da paese a paese, all’interno dello stesso paese fra aree più o meno industrializzate e nel tempo. Da uno studio recente dell’OMS risulta che in molti paesi europei i livelli di contaminazione per le diossine sono fortunatamente diminuiti – anche in modo consistente – dalla fine degli anni 80′ al 2009. Da valori di 40 picogrammi/grammo di grasso (il picogrammo è il miliardesimo del milligrammo) in Belgio nel 1988 in molti paesi oggi ci sono mediamente 5 picogrammi .
Dove è l’ Italia in questo grafico? Purtroppo manca e questa è la prima cosa che abbiamo notato e che richiediamo: che anche nel nostro paese venga fatto un biomonitoraggio del latte materno secondo le indicazioni dell’OMS

Studi condotti in vari paesi del mondo ed anche all’interno dello stesso paese mostrano una estrema variabilità: ad esempio in Germania sono segnalati valori variabili da 2-3 pg/grammo di grasso fino a quasi 80 pg/grammo di grasso. Dagli studi più recenti condotti in Italia nel 2009-2010 (Sebiorec e Ulaszewska) risultano valori variabili da 8.65 a 14.2 pg/g, con una media di 10 pg/g ; da studi pregressi i valori risultano intorno ai 20 pg ed in unico caso a Brescia addirittura 147 pg.
Da indagini condotte per iniziativa spontanea su singoli campioni (non in pool e senza che sia stato possibile rispettare le linee guida dell’OMS, ovvero madri di età non superiore ai 30 anni, non primipare ecc ) risultano valori anche più del doppio di quelli riscontrati in altre regioni italiane, in particolare a Taranto e Ravenna.

Siamo molto preoccupati per il futuro dei nostri figli e nipoti: la letteratura più recente ci indica che i contaminanti ambientali ed in particolare gli agenti cancerogeni entrano attraverso diverse vie nel nostro corpo e minano la nostra salute: questo non è progresso…. ma il “paradosso del progresso”!
Sappiamo ormai con ragionevole certezza che la vita intrauterina è il momento più delicato, quello in cui si “gioca” il destino di salute/malattia dell’individuo e che le stesse cellule germinali possono essere colpite, con possibilità quindi di trasmissione transgenerazionale dei danni.
Le nostre preoccupazioni si fondano su dati oggettivi: ad esempio i bambini italiani presentano il più elevato incremento di rischio di cancro; dai dati Eurostat apprendiamo che la speranza di vita in salute per i bambini e soprattutto le bambine italiane è in diminuzione: cosa è successo dal 2004 al 2009 perchè si passasse ad es. per le bambine da una speranza di vita in salute di 71,7 a poco più di 60?
 Il “crollo” non è un artefatto perchè si registra in entrambi i sessi ed in tutte le popolazioni studiate (neonati ed over 65); non riguarda un solo anno, ma si osserva costantemente in tutto il periodo studiato fino al 2008… Perché in media i valori europei sono rimasti praticamente inalterati dal 2004 al 2009? Perché in alcuni paesi sono migliorati incredibilmente? Questo non è certo avvenuto a causa del ” latte materno inquinato”, ma vorremmo umilmente cominciare a studiare le motivazioni (ambientali, sociali, commerciali, occupazionali, sanitarie, ecc.) di quanto si sta verificando, prendendo come “campanello di allarme” proprio la “qualità” del latte materno

Riteniamo che il Latte Materno sia l’alimento più prezioso al mondo e che a nessun bambino vada negata la possibilità di usufruirne. Raccomandiamo senza esitazione alcuna l’allattamento al seno, SEMPRE e COMUNQUE in pieno accordo con le raccomandazioni OMS di allattare anche in presenza di inquinamento, perché dai pochi studi fatti risulta che – a parità di esposizione – se la cavano peggio i bambini non allattati.
Ma come possiamo considerare “civile” una società che non si preoccupa e non si adopera per diminuire concretamente i livelli di contaminanti ambientali presenti anche nel latte materno? Come mamme non lasceremo certo al caso la salute dei nostri figli. Noi vogliamo difenderla a partire dalla fonte stessa della vita: il nostro latte materno!

Per aderire on-line a questa campagna nazionale: www.difesalattematerno.wordpress.com
Per informazioni sull’allattamento, consultare i siti: www.mami.org; www.ibfanitalia.it
Per contatti e informazioni: difesalattematerno@gmail.comisde@ats.it – tel. 0575 22256


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