Fico

Fico  –  Ficus Carica  –  Fam.: Moraceae
Il nome specifico Carica fa riferimento alle sue origini che vengono fatte risalire alla Caria, regione dell’Asia Minore.

Testimonianze della sua coltivazione si hanno già nelle prime civiltà agricole di Mesopotamia, Palestina ed Egitto, da cui si diffuse successivamente in tutto il bacino del mediterraneo.

Albero troppo comune per dover essere descritto, però quello che comunemente viene ritenuto frutto è in realtà una grossa infiorescenza carnosa, piriforme, ricca di zuccheri, di colore variabile dal verde al nero – violaceo, all’interno della quale sono racchiusi i fiori, piccolissimi: una piccola apertura apicale, detta ostiolo, consente l’entrata degli imenotteri pronubi; i veri frutti, che si sviluppano all’interno dell’infiorescenza, sono dei piccoli acheni. Nel fico comune abbiamo due tipi di ricettacolo: i fioroni o fichi fioroni che maturano alla fine della primavera o all’inizio dell’estate; e i forniti, veri fichi o pedagnuoli che maturano alla fine dell’estate, all’ascella delle foglie sui brevi rametti primaverili, su questi rametti si formano contestualmente nuovi ricettacoli che si svilupperanno nella primavera successiva come fioroni.

Il fico è un buon frutto sia allo stato naturale (come tale va mangiato con tutta la buccia), sia in varie preparazioni culinarie, torta di fichi, dessert. marmellate a cui non serve aggiungere zucchero. Il lattice di fico immaturo contiene un enzima (lipo-diastasi) analogo al succo pancreatico dell’uomo, e inoltre amilasi e proteasi. Il lattice (per uso esterno) anche delle foglie è efficace contro verruche, porri e calli, anche per punture d’insetti; basta applicare una goccia di lattice sulla parte affetta più volte al giorno. Può essere usato come caglio per fare il formaggio.

Per le sue proprietà il fico è utile nelle astenie fisiche e nervose, nelle gastriti e nelle coliti, nella stitichezza, negli stati febbrili, nelle infiammazioni polmonari e urinarie. E’ indicato anche nella crescita, convalescenza, invecchiamento, gravidanza, bronchiti e tracheiti, infiammazioni della bocca. Il decotto di fichi maturi: 100-150 g bolliti in un litro d’acqua; adatto per risolvere bronchiti e raffreddori, utile anche come bevanda per sportivi escursionisti e ammalati in genere.

Anticamente nelle medicina popolare il fico vantava proprietà anticancro. In Giappone, una équipe dell’Istituto Mitsubisci di scienze biologiche di Tokyo ha provato che gli antichi non sbagliavano. I ricercatori hanno iniettato un distillato di fichi congelati nelle cavie, ottenendo una riduzione dei tumori, in media del 39%, poi hanno utilizzato il principio attivo anticancro dei fichi, la benzaldeide, direttamente nei malati, con grande successo (55% di miglioramenti, tra cui 7 guarigioni e 29 remissioni parziali). I pazienti trattati hanno vissuto più a lungo. Nei fichi, inoltre, sono stati isolati degli enzimi che favoriscono la digestione, noti come ficine. Il succo dei fichi ha anche proprietà battericide (sperimentate in vitro) e antielmintiche (uccide i vermi Nematodi nei cani).

 


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