Il giusto cibo contro i virus

In questo periodo i media riportano notizie più o meno allarmanti sul famoso coronavirus, ma di questa nuova calamità (non so se ritenerla naturale), sulle conseguenze e sui possibili retroscena, per ora non ho intenzione di discutere.

Certamente ogni anno ci arriva una nuova versione di influenza e anche dal punto di vista dell’alimentazione possiamo incorrere in malattie di origine virale (epatite e non solo) che incutono timore. Abbiamo paura dei virus perchè non esistono antibiotici contro di loro, e perché hanno caratteristiche biologiche completamente differenti da tutta la popolazione dei batteri, essendo facilmente soggetti a mutare, ossia a cambiare la loro struttura genetica.

I virus infatti sono caratterizzati dall’avere quelli che si chiamano TRASPOSONI, ossia frammenti di materiale genetico che, in modo autonomo, si moltiplicano e si spostano qua e là. Come dire che ti giri un momento e il virus non è più quello di prima. Questo fatto rende ovviamente difficile formulare un vaccino.
Ma possiamo aiutare il nostro organismo a reagire se viene attaccato da un virus, e possiamo farlo per mezzo dell’alimentazione, fornendo materiale prezioso per contrastare il nemico. Come sempre, il nostro organismo SA COME FARE.

Il virus può agire se l’organismo non produce abbastanza interferone alfa, il che accade più facilmente in condizioni di stress o di malnutrizione.

L’interferone alfa è proprio la proteina che le cellule usano per allertare tutte le cellule del sistema immunitario per la difesa antivirale; quando arriva un virus l’interferone alfa si attiva e tutte le cellule immunitarie si preparano alla lotta. Abbiamo cellule dette natural killers che si attivano subito dopo l’infezione e cellule chiamate linfociti CD4 che in seguito danno una risposta più completa.

Se vogliamo usare il cibo per combattere o prevenire le infezioni virali può quindi essere vantaggioso stimolare la produzione endogena di interferone. Nella nostra alimentazione quotidiana possiamo trovare sostanze interessanti, che possono essere preziose per creare buoni livelli di interferone alfa (tra le altre cose questa sostanza è stata usata in passato proprio per curare l’epatite C in modo da essere più pronti a reagire).

Il cibo più efficiente in questo senso è l’aglio, che stimola la produzione di interferone. L’allicina è una proteina che ha questo effetto di stimolo se viene assunta cruda. Esperimenti in popoli che assumono aglio hanno evidenziato che questi presentano il 30% in meno di virosi, senza contare il fatto che l’allicina sembra aiutare a prevenire il cancro al colon perchè attiva le cellule che distruggono le cellule neoplastiche.

L’avena fornisce invece i beta glucani (l’avena è priva di gliadina quindi può essere consumata anche dai celiaci), anch’essi utili per stimolare la produzione di interferone. In un esperimento condotto su animali l’avena è risultata utile anche contro virus che provocano l’herpes e contro l’antrace.

Da ultimo i funghi medicinali shitake e maitake risultano molto utili per stimolare il sistema immunitario e per contrastare le cellule neoplastiche.

Ancora una volta dobbiamo prendere atto che in natura possiamo trovare validi alleati per la nostra salute, con buona pace del nostro alito…


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