L’asparago appartiene alla famiglia delle Gigliacee, genere asparagus officinalis ma è molto diverso dalle altre piante della famiglia, sia per forma che per sapore. La parte edule dell’asparago è fornita dai cosiddetti turioni, che sono i giovani germogli dei fusti, raccolti non appena spuntano dal terreno.

Cucina Vegetariana Biontegrale con l’asparago:

Antipasto: Crostini alla salsa di Asparagi
Primo:    

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Il finocchio (foeniculum vulgare) appartiene alla famiglia delle Apiaceae e comprende due sottospecie, di cui una, Foeniculum capillaceum, ha due varietà coltivate, estesamente usate in alimentazione. La prima (var. dulce o sativum) è coltivato per i frutti, denominati comunemente semi di finocchio, che trovano impiego come aromatizzanti di vivande, verdure, dolci e nella confezione di liquori; l’altra (var. azoricum) per i germogli bulbosi,

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Cronache da Kakilandia

Raccogliere i kaki è un’attività divertente. Questa è la convinzione di gran parte dei miei amici e probabilmente anche di molte delle persone che conosco. In effetti molti dei miei conoscenti, non appena hanno saputo della mia recente nuova folle attività agricola, d’impulso, hanno detto: “Ah, quando raccogli fammelo sapere che vengo a darti una mano!” Non ci ho mai fatto conto.

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Il cavolo (Brassica oleracea) 

Appartiene alla famiglia delle crocifere, così chiamate perché la forma dei loro fiori ricorda quella del portatore di croce (lat. Crucifer). Delle quasi duemila specie di crocifere catalogate dagli specialisti, i cavoli sono i vegetali che offrono le verdure di maggior pregio per l’alimentazione.

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C’è una correlazione tra la dieta e allergie e intolleranze?
Non è una novità:  già  il Rapporto della Commissione Europea sull’utilizzo di additivi alimentari nell’Unione Europea del 2001,  segnalava una preoccupante eccedenza dei valori consentiti di consumo di additivi nella popolazione infantile:  la stragrande maggioranza di quelli utilizzati dall’industria alimentare.  Peccato che  l’assunzione di additivi e  i  limiti percentuali  imposti per  legge negli alimenti,   fanno riferimento alla popolazione adulta,  non tengono conto dei bambini.

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Cronache vacanziere

Tornando a casa, sull’autostrada verso Milano, ci viene voglia di una pizza e allora perché no? Alla prima area di servizio ci fermiamo. L’insegna “Chef Express” ci induce a credere che forniremo al nostro stomaco viaggiatore un po’ di materiale sano. In fondo, ci diciamo, anche se “express” che cosa ci vuole a fare una pizza decente? Sbagliamo.

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A volte mi stupisco di quanta ingenuità e scarsa informazione caratterizzi giornalisti (e questo passi) e politici (e questo è grave, specialmente se hanno grande influenza sulla nostra salute). Mi riferisco a quello che si sente dire o si legge sui giornali in merito all’ormai famoso batterio killer Escherichia coli.

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Parliamo dei coloranti: sostanze aggiunte a moltissimi nostri alimenti senza che ce ne sia l’effettiva necessità. Eh già, i coloranti servono solamente ad ingannare l’occhio, a ripristinare il colore originario, perso durante i molti trattamenti industriali a cui vengono sottoposti alcuni alimenti, oppure per illuderci di una freschezza che non c’è più. Ma perché un dentifricio e uno sciroppo al sapore di menta devono per forza essere verdi?

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Gli effetti della eccessiva presenza di solfiti danno luogo a effetti facilmente identificabili: stappando una bottiglia di vino, accade a volte di cogliere, nel momento stesso in cui il tappo viene estratto, un odore acre che giunge al naso creando un senso di lieve fastidio; in un tempo per fortuna lontano, accadeva perfino di percepire un vago odore di uova marce (odore tipico dell’anidride solforosa). Per porre rimedio a una simile eventualità si consiglia di scaraffare il vino,

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 Il gruppo di additivi composto dall’anidride solforosa e dai suoi sali èoggetto di frequenti critiche da parte dei nutrizionisti a causa dei problemi connessi al loro impiego. Purtroppo l’adeguamento delle normativa Italiana a quella Europea ha peggiorato la situazione, non solo ampliando la gamma dei prodotti per iquali è consentito l’impiego di questi additivi, ma aumentandone la dosi massime e concedendo ad alcuni Stati membri deroghe perlomeno sospette (a questo proposito basta confrontare le quantità consentite per la Senape di Digione con quelle previste per tutti gli altri tipi disenape,

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Tarassaco

Il Tarassaco, chiamato anche soffione o dente di leone, e un’infinità d’altri nomi dialettali, dimostra con questo di essere pianta conosciutae apprezzata da millenni. Il suo nome deriva dal greco “Tarasseo”, che significa “io guarisco”.

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La forte richiesta di alimenti che costano poco (e visti i tempi che corrono presumo che la cosa peggiorerà ancora) ha spinto i produttori a cercare nuovi sistemi per ridurre i costi. Generalmente si tratta di risparmiare sulle materie prime. Tenete presente che la qualità ha un costo, se un prodotto costa troppo poco non può essere di qualità. Le materie prime incidono per non più del 40% del costo complessivo, questa è la regola di tutti i produttori di alimenti.

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Zenzero

ZENZERO – Zingiber officinalis fam.: Zinziberaceae
Protegge dal cancro all’intestino
Lo zenzero pianta erbacea perenne, dal portamento eretto, che può raggiungere il metro e mezzo di altezza ha, oltre le radici, un rizoma.

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