Pinus pinea, pino domestico, pino italico. Fam.: Pinaceae
I pinoli sono i semi commestibili di alcune specie di pini. Sono circa una ventina le specie del genere che producono semi abbastanza grandi da giustificare la coltivazione.
In Europa sono due le specie di pino che producono semi grandi.
Il migliore è il pino domestico (Pinus pinea) che non a caso è anche chiamato “pino da pinoli”. Il pino cembro (Pinus cembra) produce grossi semi, ma vive in zone più disagevoli.
I pinoli sono stati consumati in Europa sin dal periodo Paleolitico e la pianta è entrata nei miti greci, diventando simbolo di immortalità . Le pigne, nei cui strobili peduncolari o squame piramidali troviamo le mandorle o pinoli, le troviamo decantate dai classici da Teocrito a Dante.
L’albero che può raggiungere l’altezza di trenta metri e il tronco il diametro di due metri è originario delle coste del Mediterraneo e largamente diffuso in Italia, diventando connaturato al paesaggio rivierasco.
Le dimensioni dei pinoli variano da 12 a 15 mm di lunghezza e dai 4 ai 6 mm nella larghezza. Di forma fusiforme o ellittica, sono ricoperti da una fine pellicola di colore avorio, il loro sapore è caratteristico, aromatico resinoso. Il contenuto di olio può raggiungere il 50% del loro peso, in gran parte insaturo. E’ il più ricco di proteine tra i semi oleosi.
Alimento di grande valore nutrizionale, però non si deve abusarne, in quanto è ricchissimo di sostanze albuminoidi. Il pinolo svolge un’azione antianemica: è ricostituente tonico del sistema nervoso; dei tessuti muscolari; della struttura ossea; delle vie respiratorie bronco-polmonari e del sistema vascolare, in quanto emovasocinetico. La farmacopea popolare ne ha sempre consigliato l’utilizzazione nei casi di paralisi, di impotenza, nelle tubercolosi e nelle affezioni polmonari.