Polyporus frondosus – Sinonimi: Boletus frondosus Vahl, Cladomeris frondosa Quèlet – Nomi comuni: Grifola Frondosa, Poliporo frondoso, Griggo, Grifone, Fungo reale. Fungo commestibile se consumato giovane.
Carpoforo: 10 – 45 cm, cespuglioso, ramificato in cappelli a forma di ventaglio; bruno grigiastri con margine ondulato.
Tubuli: corti e decorrenti.
Pori: tondeggianti, bianchi, piccoli da giovane, piuttosto grandi nei funghi adulti.
Gambo: ramificato, bianco, terminante nei singoli cappelli attaccati lateralmente.
Carne: bianca, delicata; il sapore è gradevole e l’odore abbastanza forte.
Spore: bianche in massa.
Habitat: in estate – autunno, ai piedi o sui tronchi delle latifoglie.
Commestibilità: commestibile se consumato giovane.
La Grifola frondosa, in Giappone è chiamato "Maitake" che tradotto significa "Fungo danzante". Probabilmente perché provoca gioia e leggerezza, attributi che i giapponesi identificano con "vitalità". In oriente sono riusciti a coltivarlo, rendendolo più diffuso. Il fungo si distingue da molti altri, perché contiene in misura notevole due polisaccaridi quali l’Alfa-D-glucano e il Beta-D-glucano, il più importante è il secondo, utile ad ottimizzare le risposte biologiche dell’organismo e soprattutto quelle del sistema immunitario: per la sua attività antitumorale, antidiabetica, protettiva nell’AIDS, sinergica con le terapie convenzionali anticancro, antiipertensiva. Ecco di seguito alcune azioni attribuite a questo fungo: – Aumenta l’attività dei NK (Natural Killers) – Aumenta l’attività dei macrofagi – Aumenta l’attività delle cellule citotossiche – Potenzia l’azione dei mediatori quali le linfochine e l’interleuchina1. Tutto anche per via orale – Ha effetti sinergici con la chemioterapia (Nanba et Coll. Arlington 1995) – Riduce gli effetti collaterali della chemioterapia (dall’anemia alla leucopenia, dal vomito alla depilazione) – Inibisce la formazione di metastasi in modo determinante – In vivo o nei topi, su tumori trapiantati (Nanba et Coll), con la sua frazione Beta-D-glucano, inibisce per circa 80% la proliferazione delle cellule cancerose. – Antibatterico – Previene la distruzione delle cellule T(CD4) nell’HIV. Il National Cancer Institute (USA) ha dichiarato che l’efficacia del Maitake è pari a quella dell’AZT, senza gli effetti collaterali negativi. – Contiene sostanze ad attività antidiabetica. – Possiede proprietà antiipertensive – Induttore dell’apoptosi delle cellule cancerogene – Fungo raro e prezioso, utile rispettarlo se lo incontriamo.
(Biolcalenda – Settembre 09)