Il tè, coltivato da millenni nel lontano Oriente, si è diffuso in tutto il mondo come bevanda moderatamente stimolante. Prende nomi diversi a seconda della lavorazione: tè nero, le foglioline delle diverse varietà vengono fatte avvizzire, arrotolate e fermentate e assumono un colore scuro e un gusto deciso, mentre il tannino astringente si ossida e diventa in parte insolubile; tè oolong, fermentazione leggera; tè verde o vergine, le foglioline sono arrotolate ed essiccate per conservare il colore verde ed impedire la fermentazione e l.ossidazione del tannino.
Così si ottiene una bevanda più eccitante e astringente, ma dal gusto più leggero. In Oriente e tra i macrobiotici è diffuso anche il tè bancha, a base di foglie raccolte dopo tre anni con minima quantità di teina (noto anche come hojicha), oppure rametti delle stesse piante del tutto privi di teina (kukicha).
A parità di peso secco, il tè è più ricco di caffeina (teina) del caffè: 2-5% anziché il 1-2%. In pratica però, poiché l.infuso di tè si beve molto più diluito del caffè, la teina totale contenuta in una tazza si nota molto meno. Una tazza di tè leggero (0,5 g di foglie secche) contiene 15 mg di teina, una di gusto forte (3 g) ha 60 mg di teina. Il tè verde conserva un aroma naturale leggero, perché non è fermentato, ma l.abbondanza di tannino modera e ritarda l.azione eccitante della teina. Per questo è consigliato ai soggetti eccitabili dediti al continuo lavoro intellettuale. E. controindicato, però, a chi soffre di stitichezza.
Il tè contiene molti sali minerali e oligoelementi (14,5 mg di ferro, 189 mg di calcio, 292 mg di fosforo, fluoro abbondante, potassio, ecc.), basi puriniche quali l.adenina, oli eterei, acidi cinnamico, angelico e tiglinico, saponine, fitosteroli, teapirone, teoflavina, tearubigina, flavonoidi, amminoacidi, un enzima (teasi) presente nelle foglie frasche, ossalato di calcio. Proprio come ogni erba farmacologicamente attiva il tè viene prescritto in medicina naturale. E. un buon antidiarroico e astringente intestinale. Qualcuno lo ritiene poglicemizzante e quindi indicato per i diabetici.Toglie lo stimolo della fame, è sudorifero, viene utilizzato in Oriente contro l.avvelenamento da narcotici, grazie al tannino.
In Cina lo si ritiene antiarteriosclerosi e un buon rimedio contro le radiazioni X emesse dai televisori a colori. La teofillina presente nelle foglie del tè, già usata nel X° secolo come antiasmatico, è un farmaco utilissimo nelle broncopneumopatie costrittive reversibili, purché si riesca ad assicurare al paziente una concentrazione costante nel sangue piuttosto alta. Il tè è utile anche nell.attacco d.asma acuto e nelle terapie di lungo periodo dell.asma bronchiale. In India si è scoperto che inibisce il virus dell.Herpes simplex e il poliovirus. Anche in Canada e negli USA il tè si è dimostrato attivo contro numerosi germi patogeni.
Che il tè fosse anticarie era noto. Negli ultimi anni se ne hanno avuto numerose conferme scientifiche. Il più attivo sembra il tè verde, ha una potenza più che doppia del tè nero: 80-170 mg di catechina per grammo di tè secco, invece dei 30-70 mg del tè nero.
E più il tè viene lasciato in infusione, più aumenta nella tazza la quantità di catechina. Efficace addirittura contro il cancro, come hanno scoperto i ricercatori dell.Istituto nazionale di genetica del Giappone. Il suo tannino, denominato epigallo-catechin-gallato, è un potente antimutageno e quindi un antagonista per le cellule cancerogene.Dopo la conferma di laboratorio, è venuta la riprova epidemiologica: in Giappone i grandi bevitori di tè verde fanno registrare tassi di cancro allo stomaco inferiori alla norma.
Le ricerche che si susseguono continuano a confermare le proprietà del tè verde come anti cancro. Un gruppo di scienziati dell.Università di Murcia in Spagna, in collaborazione con John Innes Centre di Norwich, in Gran Bretagna, avrebbero spiegato scientificamente come il polifenolo isolato dalle foglie di tè verde (il gallato di epigallocatechina o EGCG) inibisce la crescita delle cellule tumorali in vitro se presente alle basse concentrazioni che si trovano nel sangue e negli altri tessuti dei bevitori di due o tre tazze di tè al giorno. L.EGCG si lega all.enzima DHFR, un noto target per i farmaci anticancro coinvolto anche nelle anomalie congenite, e impedisce alle cellule tumorali di produrre DNA. Uno studio italiano su 62 uomini con lesioni pre-maligne alla prostata ha dimostrato che estratti di tè verde assunti quotidianamente sono efficaci al 90% nel prevenire il cancro alla prostata. Le catechine sembrano senza controindicazioni anche perché mirano dritto alle cellule del cancro alla prostata inducendole a suicidarsi, ma lasciando intatte le cellule sane. I ricercatori (dell.Università di Parma, Modena e Reggio Emilia coordinati da Saverio Bettuzzi) hanno anche identificato il possibile target d’azione dell’EGCG, il gene clusterina che induce il suicidio cellulare.
Come si prepara il tè, perché sia una bevanda piacevole oltre che utile? Evitiamo di prepararlo direttamente in tazza scoperta o in teiere di metallo e inoltre in bustina. Si versa un cucchiaino di tè a persona in una teiera tondeggiante o porcellana, già ben riscaldata ma vuota e poi si versa delicatamente l’acqua bollente nella misura voluta.
L’infusione dura 5-6 minuti. Se è più breve, 3 minuti, il tè risulta più delicato ma stranamente più stimolante; mentre se è più lunga il tè acquista un gusto più aspro, per i tannini astringenti liberati, che però hanno un effetto rilassante e compensano in parte l’azione della teina.