Le nostre necessità energetiche (sempre crescenti) vengono attualmente soddisfatte quasi esclusivamente bruciando petrolio. Il petrolio e i suoi derivati (gasolio, benzina, kerosene) fanno funzionare i motori e permettono alle centrali termoelettriche di produrre l’energia che ci consente di vivere in modo confortevole e senza fare sforzi fisici massacranti.
Tutto questo ha dei costi ormai non più sopportabili: il petrolio ci regala anche inquinamento ambientale, modificazioni importanti dei fenomeni meteorologici, guerre. Per questo si stanno cercando e realizzando soluzioni diverse. Ecco perché vedi sempre più spesso sui tetti e sulle facciate di molte costruzioni i pannelli solari (quelli termici producono acqua calda; quelli fotovoltaici trasformano i raggi del sole in energia elettrica pulita). Per lo stesso motivo sono diffusi anche in Italia le maestose e lente pale eoliche che, fatte girare dal vento, producono energia elettrica.
C’è tuttavia anche chi pensa che la ricerca e la sperimentazione di tecnologie pulite e di energie rinnovabili che si fanno qui da noi potrebbero essere utili anche a chi vive, lavora e fatica in Asia, in Africa e in America Latina. Se non altro perché in quei territori, quasi sempre, l’acqua non arriva in casa con l’acquedotto, la rete che trasporta energia elettrica è assente, il carburante (quando c’è) è molto costoso. Tutto questo rende la vita molto pesante e complicata: l’acqua per bere e cucinare è da prendere molto lontano, il cibo fresco non si conserva facilmente, per ottenere la farina per la polenta occorre polverizzare il mais o il miglio utilizzando le faticose macine a mano, è difficile leggere o studiare alla sera, è perfino impossibile ascoltare la radio, un mezzo poco costoso, semplice e indispensabile per la comunicazione e lo svago. Insomma, questo scambio di buone tecnologie, dopo secoli nei quali l’uomo bianco ha sfruttato popoli e depredato ricchezze e territori in giro per il mondo, potrebbe essere una buona occasione per ricambiare (almeno un po’).
Ecco alcune tecnologie semplici e non inquinanti che sono già state realizzate. Te ne anticipo alcune.
Solar Chill è un frigorifero fotovoltaico che permette la conservazione del cibo, senza collegamento ai fili della luce. È stato realizzato dall’Istituto danese di Tecnologia ed è stato utilizzato con successo in Senegal, Indonesia e Cuba.
Aquaclor Solar è un apparecchio progettato per rendere potabile l’acqua. Funziona ad energia solare e gli serve, oltre all’acqua, solamente del sale da cucina. In una giornata di sole, questo apparecchio può rendere potabile da 8000 a 16000 litri di acqua, sufficienti per 400–800 persone.
In Kenya si utilizzano delle lanterne solari dotate di un pannello fotovoltaico. Di giorno il sole carica le batterie (che fanno anche funzionare una piccola radio) e la sera si può leggere, scrivere e studiare senza dipendere dai fili della corrente elettrica.