Comincerei (si fa per dire) con il governo del cambiamento. Mi aspettavo al primo posto la “rivoluzione” della scuola.
E invece no!
Come ha recentemente scritto Massimo Recalcati: da dove dovrebbe iniziare la ricostruzione di un Paese se non dalla Scuola?
Siamo stati tutti a casa nei mesi scorsi, ma c’è chi la casa ancora non ce l’ha.
Ci è stato detto che in futuro la casa sarà il primo luogo di cura, poi ci sarà l’ospedale territoriale, infine la grande struttura: esattamente il contrario di quanto fatto negli ultimi anni.
Le sfide ambientali (manifesto di Assisi): si a una nuova economia che che si basa sulla Sostenibilità .
L’economia circolare, la Green Economy: possiamo dire che bisognerà progettare le condizioni affinché si aprano direzioni che cambiano la vita e il mondo?
Bisognerà essere bravi a coniugare Cultura, Bellezza, Capacità di fare economia.
Bellissimo! Ma chi sarà capace di fare questo?
Dare valore a ciò che esiste, riscoprire e utilizzare.
I borghi italiani hanno il DNA dell’Umanità , ha detto Daniel Liberskind, architetto.
Dove vivremo, come vivremo?
Il tempo trascorso a casa ci ha ricordato che possiamo vivere con poco.
Nel prossimo futuro, cioè da domani, potremo fare di più avendo bisogno di meno.
Le città del futuro.
Il cambiamento del clima modella, modifica, plasma luoghi in un modo diverso da ogni altro luogo.
Ogni città dovrà saper accogliere cicli climatici diversi.
I luoghi abitati si espandono e si contraggono con il cambio climatico.
Si devono forgiare nuovi strumenti urbanistici ed elaborare nuove strategie, le nuove unità di misura nelle città .
L’emergenza ci ha fatti entrare in una fase di “Tribolazione”, un’ennesima prova.
Verso una nuova vita? Verso una fase evolutiva? Sarà un passaggio che selezionerà chi non avverte e accetta il cambiamento?
Sotto la mascherina le nostre paure, la nostra fragilità , la debolezza delle parti sociali nelle loro relazioni.
Dopo, saremo migliori, il nuovo mantra. Ma chi dovrebbe diventare migliore?
L’egoista? Il furbo perché il mondo è fatto per i furbi? Quello che ti dice di farti i fatti tuoi?
L’individualista? Chi giudica perché capire costa tempo e fatica? Il corrotto? L’opportunista? L’ indifferente?
Saranno migliori coloro che erano già migliori.
Continueremo a dire Bisogna rispettare la natura, Bisogna avere cura dell’ambiente…
E cosa significa rispettare la natura? Sono parole vuote, senza nessun senso.
Si dovrebbero mettere più alberi lungo le strade? Tutto qui…?
Oppure è necessario un nuovo contratto con la Natura? Dovremmo parlare di complicità , di condivisione sociale?
Dovremmo forse chiederLe in prestito gli spazi che ci servono e che le capacità e la genialità umane possono esaltare e valorizzare con l’arte e l’ architettura?
E che un giorno restituiremo?
Dovremmo imparare a vivere il Mistero della Natura senza alcun bisogno di dominio e di controllo, solamente attraversandolo con abbandono.
Lasciare che la Natura entri in noi…
Vogliamo tornare al più presto alla normalità … Ma a quale normalità ? A quella di prima?
Io non voglio più quella “normalità ”.
Che ha provocato anche tanta solitudine, uno scarso senso della comunità , nessuna visione e progetto di una buona società nel futuro, ed è stata incapace di generare sogni e quindi desideri.
Che ha mercificato molto.
Penso al concetto che Michelangelo Pistoletto ha espresso ne “Il Terzo Paradiso”: una lemniscata dove IO e TU diventano NOI. Quel Noi è dirompente, sa di rivoluzione vera.
Una società veramente nuova sarà solo quella costruita sul Noi.
Bisogna andare oltre.
Gli artisti dialogano con il mondo intero, chiunque può parlare con tutti, ma bisognerà innanzitutto attuare una nuova politica dell’ascolto.
Siamo d’accordo che il futuro è di chi lo progetta?
Vogliamo continuare a essere solo consumatori o anche cittadini partecipanti?
Penso sempre alla frase di Francesco: volevamo vivere da sani in un mondo malato.
Penso alla sua Enciclica Laudato sì:.. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti…”.
Una nuova rivoluzione per la nostra vita che sembra difficile da realizzare, quasi impossibile.
Proprio come crocifiggere un serpente.
Sembra impossibile.
Ma forse non lo è.
Maurizio Signorini,
il suo editoriale mi ha incantato.Amo tutto ciò che ha scritto e il “come” l’ha espresso. Grazie!
Nadia Eliazarian
Buona sera Nadia
ci fa molto piacere che le sia piaciuto, grazie a Lei per gli apprezzamenti e la gentilezza
Cordiali saluti
La Biolca