Silvano Parisen . Presidente dell'Associazione La Biolca

Greta Thunberg, un dossier

«Buongiorno, sono un vostro abbonato e vi scrivo in relazione all’articolo “Greta, la luna e il dito” apparso sul numero di maggio del Biolcalenda  vorrei far presente che attivisti che predicano quello che la “bambina” (ha 16 anni) dice, esistono da anni e nessuno gli ha dato e gli da alcun credito… Pensate davvero che i “grandi” della terra abbiano bisogno di farsi zittire dalla “bambina” Greta? No, vero? La struttura che sta dietro a Greta è colossale, è una macchina di propaganda finanziata da aziende che trattano ingegneria bioclimatica e affinità simili …».

Questo è il tono di una lettera che abbiamo ricevuto e che rappresenta abbastanza bene la sostanza del dibattito che si è sviluppato attorno alle iniziative della giovane svedese. Secondo alcuni il fenomeno Greta non è una cosa spontanea nata dalla fervida fantasia di una ragazzina, ma è il frutto di una macchinazione, ben orchestrata da soggetti molto potenti, per finalità del tutto diverse dalla difesa dell’ambiente.

Parere legittimo e del tutto rispettabile ma, al di là dei pareri, penso che siano più importanti i fatti; e i fatti ci dicono che, dopo l’intervento di Greta al vertice sul clima delle Nazioni Unite e dopo le successive iniziative (partecipazione a convegni internazionali, visite a figure istituzionali) si è creato un movimento, “Fridays for future” che ha coinvolto nel mondo centinaia di migliaia di giovani che sono scesi in piazza, che hanno condiviso sinceramente il messaggio di Greta e che hanno chiesto, anzi preteso, che i governanti di tutto il mondo si facciano carico di questo problema e che trovino le soluzioni più appropriate.

La cosa straordinaria è che sono i giovani che hanno colto questo messaggio e sono i giovani che hanno preso coscienza dell’urgenza di intervenire, con ciò dimostrando una maturità e una sensibilità che noi adulti abbiamo dimostrato solo a parole. Certo, molti di noi si sono dati da fare in tutti questi anni per denunciare il degrado progressivo e inarrestabile dell’ambiente; noi, come associazione, abbiamo posto il tema dell’ambiente come una nostra missione assieme al tema della salute, due argomenti complementari e inscindibili. Dalla nostra fondazione, 42 anni or sono, abbiamo battuto sul tasto con pubblicazioni, corsi, conferenze, proposte di vita alternativa. Siamo convinti di aver dato un contributo importante per far crescere questa sensibilità. Non abbiamo ottenuto i risultati eclatanti che ha raggiunto l’azione di Greta, ma questo non ci fa sentire meno bravi, anzi riteniamo che sul lavoro consapevole e costante della nostra associazione e di centinaia di altre associazioni e organizzazioni, si sia creato il substrato fertile che ha permesso il fiorire di questa pianta rigogliosa che ora si presenta ai nostro occhi. Non a tutti è concesso l’onore della cronaca o la sovraesposizione mediatica, ma non è questo lo spirito che ci deve animare: nel perseguimento di un obiettivo ideale quello che conta è il raggiungimento del risultato, indipendentemente da chi, per vari motivi, ne raccoglie i frutti, effimeri, di visibilità mediatica.

Ritornando al discorso di partenza, sì, ci possono essere delle strumentalizzazioni, degli interessi nascosti ma sono aspetti secondari rispetto al movimento che si è creato e comunque, nessuno vieta che si possa sempre indagare: sta a noi adulti vigilare e denunciare. Ai giovani possiamo dire solo grazie per essersi mobilitati e per aver costretto anche noi a darci una mossa. Ai giovani dobbiamo dare tutto il nostro supporto di conoscenze e di esperienze per aiutarli nella loro azione, pensando che loro sono il futuro e che solo tramite loro possiamo far fruttare utilmente le nostre conoscenze.

Con questo non abbiamo la pretesa di convincere nessuno; è solo una nostra opinione che può servire per approfondire il quadro e, in questa ottica, vogliamo riportare anche altre opinioni, ugualmente rispettabili, che aiutino il lettore a farsi un giudizio, per quanto possibile, obiettivo e disinteressato.
Abbiamo pensato quindi di raccogliere in uno “Speciale Dossier” i principali contributi dei nostri collaboratori che hanno affrontato questa tematica da vari punti di vista. Abbiamo riportato anche l’esempio di un paese, il Costarica, dove stanno realizzando un ambiente sostenibile a 360 gradi, a riprova che le soluzioni ci sono già e sono praticabili se c’è la volontà di adottarle.

Il dossier lo potete trovare nelle pagine centrali di Biolcalenda assieme all’inserto di Effervescienza che, per l’occasione, ha una veste grafica in linea con gli altri articoli per facilitare un confronto.

 

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