Un anno è passato in silenzio, quasi non ce ne siamo accorti ed è di nuovo Primavera.
Un anno in cui molte attività sono rimaste sospese, quasi congelate. Anche gli Ebrei avevano un anno di riposo, un anno sabbatico ogni 49 anni. Un anno in cui lasciar riposare la terra, un anno per ripensare a quello che stiamo facendo, dove stiamo andando, ma, soprattutto come stiamo sfruttando la Terra che ci ospita.
Arriva la Primavera e tutto rifiorisce. Anche noi dopo un anno di silenzio e di inattività finalmente possiamo rifiorire con nuove idee e nuove attività. Ma che cosa abbiamo imparato da questa drammatica esperienza? Da questa guerra che stiamo combattendo contro un nemico invisibile. Abbiamo imparato a combattere, a rinunciare al superfluo, ad arrangiarci con quello che abbiamo in casa, a riscoprire il piacere della famiglia. Abbiamo imparato che siamo fragili come i fiori di questa stagione; ma siamo anche splendidi come i fiori, ricchi di profumi: le nostre doti nascoste e la nostra creatività nel trovare le risorse anche nelle difficoltà.
Un profumo non si vede, lo si sente solo quando ci si avvicina. Siamo stati più vicino ai nostri familiari, ne abbiamo assaporato il profumo, le loro qualità nascoste che la vita frenetica ci impediva di vedere. Siamo riusciti a far rinascere i fiori nella nostra famiglia, tra i nostri parenti e amici. Adesso però non dobbiamo lasciarli appassire, l’impegno deve continuare perché quello che abbiamo scoperto è troppo bello per lasciarlo appassire!!!
La Primavera ci fa vedere il bicchiere mezzo pieno perché con la sua luce e i suoi colori ci porta ottimismo e serenità, ci illumina il cuore e ci riempie di speranza. Speranza è quello di cui abbiamo bisogno adesso per rifiorire, per ridare vita ai nostri sogni che il 2020 ci ha costretto ad accantonare. Ora possiamo guardare al futuro con gli occhi di chi ha visto un periodo buio ed ora vede la luce in fondo al tunnel. Non sarà facile, non lo è neppure per l’albero far uscire la prima gemma; non è facile per il filo d’erba risollevarsi dopo essere stato schiacciato da neve e ghiaccio, ma è proprio il peso del ghiaccio che l’ha reso forte.
Anche noi dopo questa dura esperienza siamo diventati più forti e più consapevoli delle nostre risorse, di chi siamo e di che cosa possiamo fare per rinascere. Alziamo la testa verso il Sole, come i fiori anche noi abbiamo bisogno della sua energia per recuperare le forze, per asciugare le ferite di questa guerra senza nemici apparenti, per sentire sulla nostra pelle quel calore che ci “coccola” e che ci fa capire che Madre Natura ci ama nonostante tutto. Nonostante noi siamo egoisti e per il nostro presunto benessere a volte feriamo la Natura, lei ci ama comunque come figli, come una Madre ci da il suo perdono e ci permette di ripartire nonostante i nostri errori.
Che questa Primavera sia diversa: facciamo in modo che sia una nuova rinascita non solo della natura ma anche del nostro modo di vivere: cominciamo guardandoci attorno con gli occhi di chi vede la Natura come un dono non scontato. Nel 2020 abbiamo imparato cosa significa sobrietà, non dimentichiamocelo. Può essere molto semplice ricordarselo guardando i fiori di questa splendida stagione: la bellezza è nelle cose semplici. Nel cielo azzurro e nel vento di marzo che ci accarezza il viso, nell’erba che diventa più verde e nei primi timidi fiorellini che le danno un po’ di colore, nel sole che resta nel cielo più a lungo… Facciamo Primavera aprendo i cassetti dei nostri sogni, dei nostri progetti, delle idee dimenticate; cambiamoci l’abito del tetro inverno e rivestiamoci di luce e colore: facciamo riflettere dentro di noi quello che c’è fuori di noi.
Ma facciamolo veramente: vestiamoci di colori caldi e vivaci, sistemiamoci i capelli e usciamo a testa alta guardando il sole e nel nostro cuore gridiamo al mondo: “ci sono anch’io tra i fiori di questa primavera, voglio rinasce con la Natura!!!”.