Eteri e forze fisiche
E’ uno dei quattro elementi, è il padre degli altri elementi.
Ma cos’è un elemento?
E’ l’ambiente in cui si possono manifestare determinate forze che si chiamano eteri e forze fisiche che sono fra loro opposte.
Ad ogni elemento corrisponde un etere e una forza fisica. L’etere ha un’azione centrifuga, la forza fisica ha un’azione centripeta. L’etere è quella forza che permette il manifestarsi della vita, la forza fisica ha la proprietà di distruggere la vita, di annientarla. L’elemento è l’ambiente in cui queste forze possono operare.
Così all’elemento fuoco corrisponde il relativo Etere di calore e la relativa forza fisica che si chiama Calore estinguente. L’etere calore è quello che fa maturare i frutti, che permette il manifestarsi di una nuova vita, che dà impulso e qualità alle azioni umane, è l’entusiasmo che mettiamo nell’agire.
Il calore estinguente è dato dalla fiamma fisica che nell’atto di bruciare annienta le forme preesistenti e libera gli elementi che in esse erano racchiusi e li rende disponibili per nuove esperienze.
“La caratteristica principale del fuoco è che esso brucia. L’etere di calore non brucia, nè si manifesta in fenomeni di calore. Un fuoco acceso brucia il materiale combustibile, lo consuma, lo dissipa. L’etere di calore fa l’opposto: genera, produce, fa emergere. Sorgere ed estinguersi sono le due grandi polarità che si esprimono nell’elemento fuoco. Si può anche dire: l’elemento fuoco è quanto ha esistenza fra il sorgere e l’estinguersi; è ciò che diventa, è ed era calore, tutto in un solo istante e ad ogni istante. La triade del fuoco ha un’evidente affinità con il tempo: l’etere di calore con il futuro, il calore fisico col passato, l’elemento del fuoco con il presente. Tutti e tre insieme portano a manifestazione il “tempo”. In tal modo il tempo stesso fa parte del mondo delle manifestazioni. Qui esso appare nel movimento estensivo, nel cambiamento e nella successione. Dall’indagine spirituale risulta che il tempo nacque al primo gradino dell’evoluzione, sull’antico Saturno, che consisteva di solo calore. Siccome allora non esisteva ancora uno spazio, il tempo era contemporaneamente presente, passato e futuro, era “eternità ”. Il corso del tempo iniziò invece al secondo gradino evolutivo, sull’antico Sole, dove per mezzo dell’etere di Luce nacque lo spazio.
Essenzialmente però il tempo è anteriore allo spazio. Le teorie scientifiche sulle origini del mondo scorgono anch’esse all’inizio una condizione di calore”.
Ogni etere ha un suo periodo di azione sugli esseri viventi; così l’etere di calore ha il suo maggiore effetto nel periodo che va da Pentecoste ai Morti. E’ il periodo in cui la natura esprime la sua massima potenzialità esteriore ed è significativo che la tradizione cristiana mette a Pentecoste la discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli in forma di fiammelle e che all’uscita dell’etere di calore faccia coincidere la ricorrenza dei Morti come a sottolineare l’inizio e la fine di un ciclo vitale.
(Bibliografia: Ernst Marti – L’Eterico)