L’Acqua 03

La forma delle Onde

Nei numeri precedenti avevamo descritto come l’acqua, per sua natura, ha la tendenza a chiudersi a sfera o a cerchio, e come, dal contrasto con la forza di gravità, essa si dispone a fare dei percorsi ad anse come si può notare in tutti i corsi d’acqua.

Avevamo pure visto che questo percorso ad anse, provoca un avvitamento del flusso d’acqua che passa da una sponda all’altra e in questo avvitamento si creano tanti flussi separati che scorrono gli uni sugli altri. La disposizione di questi flussi e le superfici ideali che si formano fra flussi contigui, richiamano a forme ben precise che si possono osservare nel mondo dell’organico, tipo i fasci muscolari di uomo e animale.

Ma oltre alla disposizione a fasci nell’acqua si creano molte altre disposizioni fra le quali una molto caratteristica è la formazione delle onde. Chi osservi attentamente questa formazione può notare che ci sono due tipi di onde: le onde che restano ferme nella posizione in cui si formano e che vengono attraversate continuamente da nuovo fluido e le onde che si propagano ritmicamente su uno specchio d’acqua mantenendo però il liquido al suo posto. Un esempio di questo tipo si può vedere, ad esempio, quando nell’acqua mettiamo un galleggiante: all’arrivo di un onda questo subisce un movimento oscillatorio ma in sostanza resta fermo sulla sua posizione. Al contrario se noi osserviamo il formarsi di onde in un corso d’acqua in presenza di un ostacolo quale può essere un sasso o un rametto o altro, vediamo che le onde mantengono pressoché costanti la loro forma e posizione ma vengono attraversate da sempre nuovo liquido. Anche in questo caso possiamo trovare una corrispondenza con le forme viventi: infatti ogni forma vivente resta tale nonostante il continuo ricambio di sostanza.

Quindi nell’acqua si formano due tipi di onde:  nel torrente la forma dell’onda rimane ferma nello stesso luogo ed è attraversata da acqua sempre nuova; nel lago la forma dell’onda si propaga in superficie e l’acqua rimane ferma nello stesso luogo.

Ma questi due tipi si possono sovrapporre e combinare fra loro creando delle nuove forme che possono comunque avere delle strutture di estrema regolarità. Ciò che è importante in questo processo è che in un medesimo punto dello spazio si possono sovrapporre e compenetrare i più diversi movimenti. Questo non è possibile in un punto occupato da un corpo solido: dove c’è un corpo non ve ne possono essere contemporaneamente altri. Nel liquido invece è possibile che nello stesso punto si compenetrino più movimenti e ritmi. Questo è un principio che ha una grande importanza in tutti i processi di costruzione degli organismi viventi. Si è osservato, ad esempio che in certi embrioni, il processo formativo interno è accompagnato da movimenti ritmici che si propagano come una delicata onda di contrazione lungo la membrana amniotica.  L’elemento liquido contiene quindi, fin dal principio, tipi di movimento di cui anche gli esseri viventi si servono per costruire la loro corporeità.

 


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