L’Aria 06

L’Anima di gruppo

Attraverso l’aria si può esprimere l’anima di gruppo delle creature che in essa vivono.
Abbiamo visto come uno stormo di uccelli si muova nell’aria come un corpo unico e come i singoli componenti del gruppo compiano dei movimenti che sono perfettamente armonizzati con quelli del gruppo nel suo complesso. Questo si può osservare nelle migrazioni degli uccelli e ancor più nelle evoluzioni che uno stormo di uccelli compie in uno spazio ben delimitato. Se qualcuno ha avuto modo di vedere uno stormo in questo suo aspetto, ha forse avuto la netta sensazione di trovarsi di fronte un’unica entità che seguendo un proprio impulso interno si muove armonicamente come sull’onda di una melodia. In questo muoversi, fatto di evoluzioni, di piroette, di brusche inversioni come seguendo uno spartito musicale, ogni componente del gruppo si trova sintonizzato perfettamente con il resto del gruppo in modo che non esistono sfrangiature, non compaiono stonature.

L’aria che offre il suo elemento al dispiegarsi di queste evoluzioni, viene essa stessa pervasa dal movimento e diventa sensibile, come un organo di senso superiore che ha la capacità di trasmettere le più piccole vibrazioni.
Lo si può osservare nelle belle serate d’estate di fronte ad uno sciame di moscerini che danzano nell’aria. I singoli moscerini con il loro rapido batter d’ali, scompongono l’aria in una infinità di superfici e la rendono sensibile. Una piccola vibrazione, provocata da un rumore o da un suono, provoca lo spostamento repentino dello sciame. L’aria e lo sciame formano un unico corpo, nel quale il singolo insetto si fonde come la cellula in un unico organismo.
Forme aeree sensibili di questo tipo si possono produrre anche sperimentalmente: basta far defluire un getto d’aria da una fessura ed osservarne il comportamento in presenza di suoni. L’esperimento si può rendere visibile usando dei getti di gas infiammabile: la fiamma così prodotta assume forme diverse a seconda delle tonalità del timbro dello strumento che produce il suono.
In genere ogni nota suonata da uno strumento è formata da molte note singole – la fondamentale e le armoniche superiori – che le conferiscono un determinato carattere ed è appunto questa peculiarità ad imprimersi nella fiamma.
Queste fiamme o questi getti d’aria, così come reagiscono ad ogni suono, reagiscono anche alla voce umana. Quest’ultima, grazie alle sue infinite possibilità di variazioni, può influenzare tali fiamme nel modo più vario. Possiamo comprendere la voce come una vera creatrice di forme nell’ambito aereo. La voce di una persona si riconosce per il suo timbro, che a sua volta è espressione della sua peculiarità personale, animico spirituale. Quest’ultima si imprime nella fiamma indirettamente, attraverso la voce ed il timbro sonoro, quando una persona parla. E’ come se la fiamma fosse un fine organo di senso che ha la capacità di accogliere le infinite variazioni del suono e di conformarsi ad esse creando delle forme ben definite.


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