La dieta vegetariana (e le fibre contenute negli alimenti vegetali) riducono in modo significativo il rischio di sviluppare la malattia diverticolare. Uno studio effettuato in Inghilterra (47033 uomini e donne seguiti per 12 anni, il 33% vegetariani) e pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal (2011; 343:d4131 19 July 2011) testimonia che i vegetariani (confrontati con i non vegetariani) hanno un rischio ridotto del 31%. Questa percentuale diventa ancora più alta (41%) per coloro che consumano più di 26 grammi di fibre al giorno rispetto a quelli che ne consumano meno di 14 grammi.
Perfino il rischio di morte per le complicazioni della diverticolite (un rischio contenuto, ma non trascurabile) è risultato del 4,4% nei non vegetariani e del 3% per i vegetariani. I diverticoli del colon sono minuscoli cedimenti della parete dell’intestino che danno origine a piccole sacche. All’interno di queste possono finire residui fecali e colonie batteriche che si sviluppano in modo abnorme. Il risultato? Fermentazioni eccessive, dolori addominali e alterazioni della defecazione (stipsi, diarrea). Insomma, niente di drammatico, ma sicuramente qualcosa di molto fastidioso.
Se si pensa che, oltre al disagio soggettivo (spesso imponente), la terapia proposta consiste quasi sempre in cicli di antibiotici, risulta del tutto evidente che la prevenzione (a base di cereali integrali, legumi, semi oleosi, frutta e verdure) è del tutto conveniente. E più gustosa.