I dermatologi lo sanno da tempo, ma l’informazione spesso non è condivisa con i pazienti. Gli studi sulla relazione tra cibo e acne dimostrano che, almeno nei soggetti predisposti, gli alimenti ad alto indice glicemico (cioè in grado di far alzare molto la glicemia dopo averli consumati; si tratta in pratica di pane bianco, riso raffinato, patate, miele, zucchero, bevande e succhi di frutta dolcificati) possono favorire e peggiorare l’acne.
I dermatologi spiegano che gli alimenti ricchi di zuccheri semplici fanno aumentare la glicemia e quindi anche la produzione di insulina e di una sostanza chiamata IGF1 (Insulin-like Growth Factor 1 cioè fattore di crescita insulino-simile n.1). L’IGF1 stimola nella pelle la proliferazione di cellule che producono grasso, aumentando anche la quantità di alcuni ormoni androgeni e il livello di infiammazione nell’organismo. È noto che tutti questi fattori giocano un ruolo importante nell’origine dell’acne.
Risulta dunque chiaro che, anche nella terapia dell’acne (problema per il quale molti affermano ancora che non esiste relazione tra abitudini alimentari e infiammazione della cute), è opportuno ridurre fortemente gli alimenti ricchi di zuccheri semplici.
Adottando una dieta che, ad esempio, dia più spazio ai cereali integrali e al pane preparato con farine complete, ai legumi, alla verdura fresca, ai semi oleosi e alla frutta cruda.
Mentre dolciumi, bevande gasate e succhi di frutta dolcificati andrebbero consumati da chi soffre di acne con molta parsimonia o, meglio, eliminati del tutto.