Gli acidi grassi Omega-3 riducono il rischio di secchezza oculare
La sindrome della secchezza oculare si presenta soprattutto nelle donne e produce irritazioni della congiuntiva che possono anche essere piuttosto gravi (oltre che assai fastidiose). I fattori di rischio per questa condizione patologica non sono attualmente conosciuti e quindi è abbastanza difficile dare indicazioni in senso preventivo. Per quanto riguarda la terapia, essa consiste nell’applicazione ripetuta di "lacrime artificiali" che garantiscono comunque solo un sollievo temporaneo.
Su una rivista scientifica (American Journal of Clinical Nutrition 2005; 82: 887-93) è stato pubblicato uno studio interessante. È stato accertato che le donne che consumano una maggiore quantità di acidi grassi omega-3 hanno un rischio minore di secchezza oculare.
Poiché alla base di questa alterazione vi è comunque una condizione di infiammazione, gli acidi grassi omega-3 risultano avere un ruolo protettivo nei confronti di questo disturbo proprio per la loro nota capacità di ridurre i processi infiammatori. In base ai risultati di questo studio, i ricercatori suggeriscono che l’aumento dell’apporto dietetico di acidi grassi omega-3 può ridurre il rischio di secchezza oculare.
COME CONSUMARE QUANTITÀ APPROPRIATE DI ACIDI GRASSI OMEGA-3?
La nostra dieta usuale è purtroppo sistematicamente carente di acidi grassi omega-3. È dunque utile individuare le fonti dietetiche di questi indispensabili nutrienti in modo che la nostra alimentazione giornaliera ne contenga una quantità opportuna:
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Cereali integrali: pane, pasta, miglio, orzo, avena, ecc.
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Legumi: fagioli, piselli, ceci, lenticchie, ecc.
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Semi oleosi: noci, mandorle, nocciole, pinoli, girasole, lino, sesamo, ecc.
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Grassi di condimento vegetali di alta qualità: olio extra vergine d’oliva, oli di semi spremuti a freddo (lino, cartamo, germe di grano)
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Pesce (per chi non è vegetariano)
È inoltre conveniente che siano ridotte le quantità di proteine e di grassi animali saturi (carne e formaggi in particolare).
Ricordo infine che alcuni soggetti che si trovano in condizioni particolari (bambini e adulti allergici, anziani con bronchite cronica, fumatori, chi vive o lavora in un ambiente inquinato, chi soffre di malattie autoimmunitarie o infiammatorie croniche) hanno la necessità di integrare giornalmente e sistematicamente la dieta con 1-2 cucchiaini di olio di lino, da usare sempre a crudo.