I danni delle feste

 
Durante le festività di fine anno c’è la più alta percentuale di malattie respiratorie, quali influenza, rinite, faringite e tonsillite febbrile, tracheobronchite, otite, asma; di dermatiti quali acne, foruncoli eczemi; di patologie dell’apparato digerente quali stitichezza, diarrea, nausea, vomito, bruciori e gonfiori addominali.
 

Le cause primarie sono erroneamente imputate a virus, batteri, funghi, al vento, al freddo e all’umidità, ai fisici debilitati dalla cattiva stagione. La causa è invece l’eccesso alimentare che si trasforma in acidosi metabolica. L’acido formato nei vari organi ed apparati nutre i batteri saprofiti che difendono il corpo dalle infezioni e questi si trasformano in batteri, virus o  funghi patogeni.
È naturale che ciò succeda se pensiamo alla massiccia introduzione di alimenti cui tutti ci sottoponiamo per le ormai radicate tradizioni di pranzi e cene in famiglia o tra amici. L’apparato digerente è collegato a quello respiratorio e alla cute. Squilibrando energeticamente uno di questi, soffriranno anche gli altri.
Come comportarci allora per evitare sgradevoli sorprese?  Mangiando meno, verrebbe da dire. Un “bravo†a chi ci riesce. Ricordo che, se compriamo un panettone all’inizio di dicembre per “mangiarlo a Nataleâ€, questo rimane nella dispensa solo qualche giorno. Ci sono anche le cene con i colleghi di lavoro durante i primi quindici giorni del mese. Mettiamo il nostro apparato digerente sotto stress, non solo nei giorni festivi, ma in quasi tutti i giorni di Dicembre. Un consiglio semplice è cercare di alimentarci nei giorni non festivi con cereali integrali e biologici, riso, orzo e grano saraceno che sono senza glutine e non affaticano l’intestino; legumi, frutta, verdura biologiche e frutta secca, 5 mandorle o 5 noci al giorno.
Mangiamo una minore quantità di cibo il giorno prima e il giorno dopo la festa o la cena aziendale. In questo modo il corpo ha tempo di depurarsi in parte dall’eccesso di alimenti ingeriti. Ricordo che ci vogliono 5 giorni per digerire ed eliminare un alimento completamente.  Le feste purtroppo sono concentrate tutte in una settimana. È ovvio pensare che non abbiamo ancora eliminato il cenone prenatalizio, i pranzi di Natale e Santo Stefano quando introduciamo la cena del 31 dicembre e il pranzo del primo gennaio. Il tutto peggiora se tra i due periodi ci sono anche un sabato e una domenica.
Oltre alle malattie dell’apparato respiratorio e digerente, dopo l’eccesso alimentare potremo accusare: cefalee – vertigini – stanchezza  persistente – difficoltà alla concentrazione – stimolo ad urinare spesso sia di giorno che di notte – ipersudorazione -edemi ricorrenti, cioè gonfiori a mani, piedi, palpebre – afte orali – nausea – acidità gastrica – alternanza di peso – crampi agli arti inferiori – aerofagia e meteorismo (aria nello stomaco e nell’intestino) – stitichezza o diarrea – gonfiore di stomaco o intestino –palpitazioni – prurito – alito pesante – bocca secca e desiderio di bere molta acqua.
Per rendere  meno pesante il lavoro del nostro apparato digerente suggerisco di usare delle tisane depurative per fegato, reni e intestino, (acquistandole in farmacia o erboristeria), per tutto il mese di dicembre fino alla seconda settimana di gennaio, oppure di bere spremute, centrifugati di frutta, di verdura o brodo di verdure, naturalmente biologiche. In caso di patologia non dobbiamo curarci con antibiotici e antinfiammatori che peggiorano la situazione già critica di stomaco e intestino, ma digiunare e usare prodotti omeopatici o fitoterapici  per ristabilire il corretto equilibrio degli apparati debilitati superando in modo dolce  la malattia.
 
 


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