L’influenza è una malattia dovuta a mixovirus di tre tipi (A, B, C) e vari sottotipi (A1, A2, B1, B2 ecc.). Può essere contagiosa e avere carattere d’epidemia. Si presenta con febbre alta, spossatezza e mal di testa. Questi sintomi possono accompagnarsi a disturbi dell’apparato respiratorio, quali riniti, faringiti, tonsilliti, tracheiti, otiti, bronchiti o disturbi intestinali quali coliti, stipsi, diarrea, crampi addominali. I virus penetrano in tutti noi, giacché sono nell’aria. Perché alcuni si ammalano e altri no?
Non è il virus, ma l’accumulo di tossine che ci fa ammalare.
Il virus è solo il tramite col quale il corpo tende a depurarsi. Quale mezzo migliore della febbre che brucia tutto?
Col termine “tossine” comprendiamo tutto quello che ci intossica, sia a livello fisico con l’alimentazione, l’aria inquinata, le sostanze velenose con cui entriamo in contatto anche attraverso la cute; sia a livello psichico con lo stress, le difficoltà nei rapporti, all’interno della famiglia, sul lavoro, nella scuola, con gli amici. Tutto questo porta a una condizione di stanchezza e debilitazione delle quali a volte non ci accorgiamo.
Quando siamo stanchi, cosa possiamo fare? Riposare. Il corpo lo fa per noi, ammalandosi, perché sente il bisogno di riposo fisico, psichico.
In alcune occasioni, infatti, abbiamo bisogno di staccare la spina dalle attività giornaliere e dalle implicazioni dei rapporti umani. Siamo però totalmente presi dalla frenesia della vita che non possiamo permetterci di riposare neanche con la malattia: il bambino perde giorni di scuola e in ogni caso non può essere lasciato a casa da solo poiché entrambi i genitori lavorano; l’adulto non può assentarsi dal posto di lavoro, altrimenti il titolare può rimproverarlo. Oppure svolge un’attività dove deve assicurare una presenza costante, o, se lavora in proprio, deve mantenere fede agli impegni e agli appuntamenti presi.
Ricerchiamo allora mezzi sempre più “veloci” per guarire quali antibiotici, antipiretici, antinfiammatori, cortisonici, vaccini, e non ci accorgiamo che così ci intossichiamo di più e alla fine siamo più spossati giacché i farmaci chimici ci provocano delle complicanze che si possono trasformare in altre malattie.
L’Omeopatia ha invece la possibilità di agire in modo dolce e altrettanto veloce della Medicina tradizionale senza lasciare residui di intossicazione. Ricordo, con piacere, che una volta avevo prescritto Arsenicum Album 30 CH ad un paziente per un’influenza intestinale che si era presentata in forma epidemica nella zona in cui abitava. E’ guarito dopo due sole somministrazioni e dato che aveva usato solo sei granuli (un tubo ne contiene ottanta circa), ha pensato di passare il tubetto di Arsenicum ai suoi amici del vicinato e tutti sono stati subito meglio.
Questo non deve essere preso come esempio, perché il rimedio Omeopatico deve essere prescritto non tanto per la malattia, ma per le modalità dei sintomi che possono manifestarsi in modo diverso in ogni paziente. Lo stesso virus aveva probabilmente prodotto una sintomatologia con uguale modalità a tutti i pazienti e questa corrispondeva ad Arsenicum Album.
Nell’arco di un episodio influenzale abbiamo variazioni di modalità per lo stesso sintomo. Per esempio la febbre può iniziare con brivido, con freddo glaciale, spossatezza, stanchezza, può continuare con bisogno di muoversi, con immobilità, con visioni, con sudorazione, con problemi alle vie aeree o all’intestino che permangono anche dopo la guarigione.
Ragionando un attimo, capiremo che le modalità di uno stesso sintomo non possono essere guarite con farmaci quali l’Acido Acetilsalicilico o il Paracetamolo, che abbassano la febbre in modo cruento e non lasciano al corpo la possibilità di agire in modo naturale contro i “virus”.
Ogni variazione di modalità di un sintomo corrisponde ad un diverso medicinale omeopatico.
La febbre è un sintomo energetico, e l’energia non deve e non può essere annullata da un farmaco chimico che è composto di materia: 500 mg o 1 gr di Acido acetilsalicilico o Paracetamolo.
L’energia deve essere annullata con un’altra energia superiore e simile: il rimedio omeopatico.
Questo agisce sulla febbre per similitudine dando al corpo uno stimolo uguale all’alterazione di temperatura ma maggiore. Il corpo che non riesce a opporsi alla febbre, si ribella all’energia del farmaco omeopatico simile nelle caratteristiche alla febbre e così avremo l’abbassamento della temperatura in modo energetico naturale e non chimico. Questo è il vantaggio: la febbre nella reazione col farmaco omeopatico può alzarsi di mezzo o un grado, bruciare tutto quello che deve (virus o batteri) facendo il suo lavoro di eliminazione delle tossine. Subito dopo abbiamo la guarigione definitiva senza complicanze.
Un altro accorgimento importante è quello di non mangiare durante gli episodi influenzali per permettere anche all’apparato digerente di riposarsi. Sono consentite spremute di arancia, infusi drenanti, camomilla che idratano il corpo e apportano vitamina C.
Biolcalenda Febbraio 2012