Ogm, brevetti e fame nel mondo: le verità sconosciute d’una strategia di conquista

Il 18 giugno 2003 il gruppo dei Verdi del Senato ha organizzato a Roma un dibattito sugli OGM, chiamando scienziati molto preparati. Quando posso, io vado più volentieri ai convegni organizzati da chi è favorevole, per ascoltare argomentazioni che ritengo meno note e commentarle, ma trovandomi a Roma per una riunione il pomeriggio, sono andato dagli amici Verdi la mattina, rimanendo soddisfattissimo.

Sotto la presidenza di Fabrizia Pratesi, dopo la presentazione del convegno fatta da Grazia Francescato, l’economista agrario degli Stati uniti d’America, Charles M. Benbrook, ha chiarito in che cosa consistano le colture transgeniche attuali, che egli chiama di prima generazione. Sono piante modificate allo scopo di semplificare e migliorare il controllo di parassiti, come erbe infestanti ed insetti. Così la soia resistente al diserbante glifosato, molto diffusa, il mais ed il cotone “bt”, capaci di produrre la tossina del Bacillus thuringiensis.

Quanto alle rese, che non rientravano negli scopi dei costitutori di queste sementi, sono state di norma inferiori. L’uso di diserbanti è sensibilmente aumentato. Nel mais bt, l’uso di insetticidi s’è ridotto molto poco, un po’ più nel cotone.

L’aumento della spesa delle sementi, di solito sul 30%, ha sempre coperto qualsiasi vantaggio della riduzione di altri costi, tranne solo nella soia, a causa di una pressione concorrenziale, intervenuta per altri motivi, nella formazione del prezzo degli erbicidi. La dipendenza dai diserbanti provoca grossi problemi di selezione di infestanti resistenti. Il quadro generale dell’esperienza negli Stai uniti è completamente negativo.

È seguito l’intervento di Claudio Malagoli, professore d’economia agraria all’Università di Bologna, il quale ha dato ragione alle perplessità dei consumatori europei, che pagano per sostenere l’agricoltura ed esigono prodotti di qualità. Ha elencato numerosi aspetti negativi che l’introduzione di coltivazioni transgeniche porterebbero alla nostra agricoltura.

La relazione della dottoressa Mae-Wan Ho, dell’Istituto britannico per la scienza nella società, ha riferito su un recentissimo rapporto del comitato scientifico indipendente a dimostrazione della fondatezza d’un mondo sostenibile e libero da GM. Una sintesi del rapporto può essere chiesta a questa redazione, aveprobi@tiscalinet.it, in lingua italiana, ed il rapporto completo a Lim Li Ching, ching@l-sis.org.uk.
Il biologo dell’Università di Padova Gianni Tamino s’è soffermato in particolare sui problemi della contaminazione di ogm su prodotti alimentari e sui rischi per la salute e per l’ambiente che la diffusione degli ogm comporta. Egli ha osservato che l’azione di un gene non è mai indipendente dal contesto di geni nel quale si trova, vista la complessità degli organismi e delle loro relazioni con l’ambiente. Non sono disponibili metodi attendibili per valutare la reale percentuale di organismi transgenici contaminanti, per cui l’unico dato certo è la loro presenza, o l’assenza, in un campione.

La relazione del ricercatore dell’INRA, l’istituto francese di ricerca agronomica, Jean Pierre Berlan, punta il dito su una guerra segreta contro gli agricoltori, iniziata alla metà del XIX secolo dall’industria sementiera, da quando questa si rese conto che non poteva fare grandi profitti, se il raccolto di un anno costituiva la semente per l’anno successivo. Ma nel 1998 il segreto cadde, quando la Delta & Pine Land Co. annunciò d’aver depositato il brevetto denominato Terminator, “per il controllo dell’espressione dei geni”. Si tratta d’un procedimento di transgenesi per sterilizzare le piante, che non germinano alla risemina. Oltre che un grande risultato ottenuto dalle multinazionali, fu un grande errore politico, che rivelò lo scopo di impossessarsi della materia vivente, finora considerata un bene comune a disposizione dell’umanità.

Il termine corretto per indicare un organismo derivante dalla fusione di due o più genomi, sarebbe quello di chimera, ritenuto però poco accettabile per una specie alimentare.

Verso la conclusione della mattinata, è intervenuto Alfonso Pecoraro Scanio, affermando il proprio convincimento che il transgenico è ingestibile, chi gioca con i geni è più pericoloso di chi gioca con l’atomica, ma che il tempo lavora a favore della diffusione delle notizie sui pericoli, che i veri oscurantisti cercano di nascondere.

Il pomeriggio, la sen. Loredana de Petris e l’on. Luana Zanella, alle quali dobbiamo presentare i nostri complimenti per l’assiduo lavoro che svolgono nel parlamento, presentarono il programma dei Verdi sugli ogm, poi si svolse una tavola rotonda, alla quale era prevista la presenza, oltre ai relatori della mattina, di Miguel Altieri, di Fabrizio Fabbri.


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