no-ogm

Perché le colture GM non sono necessarie per nutrire il mondo

Parte prima
Centinaia di milioni di dollari sono stati spesi dalle industrie biotecnologiche per cercare di convincerci che le colture geneticamente modificate sono necessarie per sfamare il mondo.
Il loro messaggio ha lo scopo di creare l’impressione che è moralmente sbagliato opporsi alla tecnologia. Si tratta di un vero e proprio ricatto emozionale.  Se le colture GM fossero davvero la soluzione alla fame, allora tutte le seguenti affermazioni dovrebbero essere vere.

Le colture devono:

  1. essere sicure
  2. produrre maggiori raccolti
  3. avere raccolti consistenti e affidabili
  4. essere migliori rispetto alle scelte alternative
  5. la fame nel mondo deve essere risolvibile aumentando la produttività alimentare

Invece tutte e cinque, queste affermazioni, SONO FALSE.

Le piante GM producono raccolti mediamente inferiori rispetto a quelle convenzionali
Secondo la fisiologa vegetale Ann Clark , “Le colture GM non sono ottenute allo scopo di aumentare i raccolti, quindi qualsiasi beneficio produttivo si può avere solo quando si ottengono effetti di riduzione delle erbe infestanti o di controllo dei parassiti in modo più efficace rispetto a quanto si ottiene con i metodi non GM.
Nel caso del mais Bt il raccolto può essere aumentato quando popolazioni della piralide, che è il parassita bersaglio della tossina, sono elevate, ma questo accade raramente e in modo imprevedibile … i raccolti di soia attualmente sembrano essere forzati dal carattere Roundup Ready (carattere di resistenza all’erbicida omonimo), come risulta dalle conclusioni di un rapporto presentato nel 2004 alla conferenza sulla soia del Midwest a Des Moines, Iowa. I raccolti di soia statunitensi hanno avuto un picco nel 1994 ma in seguito hanno mostrato notevoli cali produttivi.

Eliason ha cercato di giustificare questi fatti facendo riferimento a gravi eventi meteorologici, ma sembra sia accaduto qualcosa di più grave rispetto al clima, qualcosa che riguarda proprio il possibile effetto del carattere RR. Una serie di studi finanziati dallo Stato e condotti sia dall’industria che dall’università, hanno dimostrato che i raccolti di soia RR in media sono inferiori del 5-10% rispetto alla soia convenzionale.
La generale assenza di benefici, come maggiori raccolti, riduce la validità del concetto secondo il quale le biotecnologie sono necessarie a “nutrire il mondo” o “potrebbero in qualche modo essere migliori rispetto all’incrocio vegetale convenzionale”. Inoltre alcune statistiche riportano raccolti inferiori della colza e del cotone GM .

Monsanto, in particolare, è stata accusata di presentare grafici di produttività eccessivi rispetto alle effettive prestazioni.
Secondo un rapporto sul cotone Bt coltivato in India, Monsanto ha commissionato i suoi studi ad agenzie specializzate in ricerche di mercato, e non a degli scienziati. Una, per esempio, ha affermato che c’era stata una riduzione di 4 volte nell’uso di pesticidi, l’aumento di 12 volte del raccolto e un profitto centuplicato. Gli studi presentati dall’industria sementiera in una serie di manifesti pubblicitari erano simili.

I manifesti erano chiamati “STORIE VERE DI AGRICOLTORI CHE HANNO SEMINATO COTONE BT.”

Ma quando alcuni investigatori seguirono le tracce di uno degli agricoltori che aveva dichiarato di aver avuto quei grandi benefici, venne fuori che questo era un venditore di sigarette, e non un vero agricoltore.
Un poster mostrava le immagini del raccolto di un agricoltore, che però erano il quadruplo rispetto a quello che aveva ottenuto in realtà. Un altro mostrava la foto di un agricoltore in piedi vicino a un trattore, e affermava che la vendita del cotone Bt gli aveva permesso di acquistarlo. Peccato che a quell’agricoltore non sia mai stato detto a cosa era destinata la foto che gli avevano fatto fare, e, in merito al raccolto dal Bt, questi ha dichiarato “macchè trattore, non sarei in grado nemmeno di comprare due gomme per il trattore.”

Nessuna delle colture geneticamente modificate aumenta il raccolto in modo significativo, al contrario, secondo uno studio del dottor Charles Benbrook, che è stato direttore della Commissione Agricoltura dell’Accademia Nazionale delle Scienze, in oltre 8200 campi prova, la Soia Roundup Ready (che come abbiamo detto è resistente all’omonimo erbicida) ha prodotto un raccolto inferiore rispetto alle varietà naturali simili di soia. Che dire quindi agli agricoltori italiani che scalpitano per iniziare a coltivare queste piante? Poveri illusi, accecati e raggirati da industrie senza scrupoli, fate attenzione!

Giriamo ancora il coltello nella piaga:
I raccolti di colture GM possono essere pericolosamente scarsi. L’affidabilità delle colture nei paesi in via di sviluppo è essenziale, in quanto la perdita di una sola stagione di raccolto, per alcuni agricoltori, può significare la fame. La gravità di questo fatto è diventata evidente quando alcuni agricoltori in India hanno cominciato a piantare il cotone Bt (ricordo che quando si parla di Bt si intende che la pianta è stata modificata in modo da farle produrre la tossina insetticida di un microrganismo).

Uno studio del 2005 su 87 villaggi nello stato di Andhra Pradesh, per un periodo di 3 anni ha dimostrato che il cotone non geneticamente modificato forniva un raccolto superiore di circa il 10% rispetto alla varietà Bt. Le prestazioni del cotone Bt erano discontinue e venivano danneggiate da numerosi problemi, compreso l’aumento dei parassiti e delle malattie, gli steli erano fragili, alcuni semi non germinavano, soffrivano la siccità, i ciuffi di cotone erano più piccoli, avevano maggior necessità di manodopera, erano di qualità inferiore e avevano una stagione di coltivazione più breve. Insomma non proprio una grande trovata….

Alcuni agricoltori si sono lamentati del fatto che “non erano stati in grado di coltivare nessun’altra pianta dopo il Bt perché questo aveva infettato il loro terreno”. Nei luoghi in cui gli agricoltori non hanno avuto la possibilità di irrigare, i raccolti di Bt sono spesso stati un disastro. La media generale dei raccolti ottenuti dagli agricoltori di cotone Bt, nei 3 anni, è stata del 60% in meno e il 71% degli agricoltori che hanno usato il cotone Bt ha avuto pesanti perdite finanziare. Allo stesso modo circa il 70% dei 4.438 agricoltori che hanno coltivato il cotone Bt in Indonesia non è stato in grado di ripagare i loro debiti dopo il primo anno di coltivazione.

Nella primavera del 2005, al governo dell’Andhra Pradesh risultava che le perdite subite dagli agricoltori Bt per la stagione ammontavano a circa 10 milioni di dollari.

L’appassimento della coltura nella Madhja Pradesh ha avuto un costo stimato di 87,5 milioni di dollari e in alcune parti di Tamil Nadu, fino al 75% dei semi di cotone non sono stati in grado di germinare. Il vero costo del cotone Bt non può essere calcolato in termini finanziari. In India migliaia di coltivatori di cotone Bt, a causa dei debiti, si sono suicidati, in molti casi ingerendo proprio il diserbante causa del loro fallimento.
Non dovrebbe essere necessario aggiungere altro, invece dirò ancora di peggio su uno dei prossimi numeri.

Leggi la seconda parte dell’articolo

Biolcalenda Settembre 2012


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *