Thymus serpillum L. Thymus vulgaris L. Lamiaceae
Fioritura: aprile-luglio
Parti raccolte: le sommità fiorite
Tempo di raccolta: maggio-luglio
Bussoletta Botanica
Come riconoscerla
Arbusto sempreverde, strisciante, aromatico di circa 20-30 centimetri di altezza con fusto quadrangolare, ascendente. Le foglie, disposte alternativamente in croce, sono piccole, sessili o strette al fusto da un breve picciolo cigliato e con un lamina per lo più lucida ed elegante in grado di emanare un profumo aromatico forte e gradevole di timolo; i fiori, rosa o bianchi, sono riuniti radunati in brevi spighe terminali, rotonde o allungate. Il nome deriva dal greco Thein = sacrificio ed allude all’impiego come succedaneo dell’incenso nei sacrifici rituali.
Dove osservarla
Ambienti soleggiati e asciutti quali le pietraie, i luoghi erbosi aridi, dove frequentemente da origine a formazioni pure. Preferisce terreni calcarei o argillosi.
Frammenti di etnobotanica
Usi artigianali:sui Colli Euganei serviva per cagliare il latte.
Usi alimentari:foglie erano ampiamente usate per aromatizzare i cibi.
Usi medicinali:le foglie venivano masticate in caso di alitosi e applicate dopo essere state contuse sulle gengive come antidolorifero, in caso di mal di denti; l’infuso delle foglie veniva assunto oralmente come digestivo, come espettorante e in gargarismo in caso di irritazione delle vie orali; pediluvi caldi, come tonificanti e consigliati a persone stanche, reumatiche o a chi sente le prime avvisaglie di una noiosa influenza.
Usi ornamentali: si raccoglievano le sommità , al momento della fioritura, recidendo i fusti al di sotto dei fiori. Si essiccavano all’ombra, in un luogo ben aerato e si conservano in vasi di vetro. Si usava anche come pianta ornamentale per bordure e giardini.
Briciole d’Archivio
Ricetta Storica
Ricetta per il dolor di capo, e dei denti. Ingredienti: Betonica, Maggiorana minore, Timo, Rosmarino ana una brancata. Preparazione: tutte queste erbe si devono seccare al Sole, o se l’urgenza il richiede nel forno doppo cavato il pane, doppo farle in polvere sottile, e ben setacciata, della quale ne metterete nelle narici sera, e mattina: Ella è buona per purgare il Cervello, e guarisce il mal di capo.(Fochetti)