Matricaria chamomilla L. Asteraceae
Fioritura: maggio-settembre
Parti raccolte: capolini fioriti
Tempo di raccolta:maggio-agosto
Bussoletta Botanica
Come riconoscerla
Erba annuale spontanea, aromatica, con radice gracile e affusolata; fusto eretto dal gambo esile con fitte ramificazioni laterali e al cui apice compaiono delle infiorescenze solitarie, coniche, con piccoli fiorellini, bianchi all’esterno e gialli all’interno in grado di produrre circa 40.000 frutti secchi (botanicamente definiti acheni). Fiorisce in primavera e, al tempo della fioritura, emana un odore aromatico e penetrante che ricorda il lieve profumo di una mela. Per questo il nome del genere deriva dal greco Khamai.
Dove osservarla
Cresce spontanea fra le messi, nei luoghi erbosi, sui margini di prati e campi.
Frammenti di etnobotanica
Usi alimentari: l’infuso dei capolini era usato per schiarire i capelli; un unguento preparato mettendo a macerare i capolini in olio di oliva veniva usato come lenitivo per gli arrossamenti della pelle e per l’orticaria.
Usi alimentari: i capolini venivano macerati in grappa, miele e scorza di limone o vino bianco.
Usi ludici:si sfogliavano i “petali” bianchi alternando la previsione “m’ama, non m’ama”.
Usi magici:la camomilla più efficace era quella che aveva “sentito” la rugiada di San Giovanni; perciò doveva venire raccolta la mattina della festa del santo (24 giugno).
Usi medicinali:l’infuso dei capolini era il rimedio più conosciuto per conciliare il sonno, sedare l’irrequietezza e le coliche intestinali, risolvere paterecci e foruncoli, curare congiuntiviti e orzaioli e le irritazioni del cavo orale mediante gargarismi.
Usi tintori: si ricorreva a un decotto di fiori per la colorazione giallo tenue di stoffe.
Briciole d’Archivio
Sinonimi
Anthemis vulgaris Gray.; Chamamelum. vulgare. Dod.; Chamamelum vulgare amarum I.B.; Chamamelum sylvestre Matt.; Matricaria camomilla L.; Matricaria suaveolens L.; Chamamelum parthenij species. Brunf..
Ricetta locale
Liquore sereno 2 litri di grappa, 250 g di acqua, 250 g di zucchero, 25 g di fiori di camomilla, 20 g di scorze di limoni, 10 g di coccole di ginepro, 10 g di anice stellato. Macerare per 15 giorni tutti gli ingredienti nella grappa, avendo cura di scuotere il vaso, chiuso ermeticamente, almeno una volta al giorno. Trascorso questo periodo fare sciroppare lo zucchero nell’acqua calda e aggiungerlo al macerato. Lasciare riposare per mezza giornata, poi filtrare e imbottigliare. Assumerlo dopo un mese, nella dose di mezzo bicchierino al giorno dopo i pasti principali. È utile contro lo stress. (Arquà Petrarca, maggio 1957, Marieta de Baiardo, anni 64, casalinga)
Ricetta Storica
Per guarir colico bilioso, ventoso,nefritico Pigliate Camomilla, Ruta, Absintio, Semola di fromento uno manipolo per ciascheduno; Aceto quanto bisogna. Tagliate minutissimamente tutte le sudette erbe, fatele bollire con aceto in un vaso proprio, fino che l’Aceto sia svaporato, ò consumato: doppo metterete queste erbe in un piccolo sacchetto, & applicatelo su lo stomaco caldo più che potete sopportare, raffreddato che sarà , e voi riscaldatelo di nuovo, replicando fino che sarà cessato il dolore, che svanirà presto.(Madame Fochetti, in “Secreti overo Rimedij”, 1731)