Grounding, tenere i piedi per terra

Il termine inglese viene comunemente usato e sta per radicamento, ossia la condizione di essere ‘radicati’, ‘messi a terra’, a contatto con il suolo, in modo significativo, il che avviene, naturalmente, mediante il contatto dei piedi con il suolo stesso.

Essere a contatto con il suolo non è scontato come potrebbe sembrare, ognuno infatti lo è in modo diverso, e questo comporta delle differenze sia sul piano fisico che su quello psichico.

Da punto di vista fisico, il modo di camminare o di stare in piedi fermi cambia molto in base alla qualità dell’appoggio dei piedi.

Una persona può appoggiare a terra la pianta dei piedi in modo regolare, uniforme, a tutto contatto, un’altra potrà appoggiare scaricando il peso più sul lato esterno del piede, un’altra ancora più sul lato interno; qualcuno in fase statica scaricherà più peso sul tallone, quindi con un lieve sbilanciamento all’indietro, e qualcun altro sulla parte anteriore del piede, quindi con un lieve sbilancamento in avanti; ovviamente dipenderà anche dalla calzatura, dal terreno, dalle condizioni ecc. ecc., tuttavia ognuno in condizioni ‘ottimali’ appoggia i piedi a terra, e quindi scarica il peso, in modo unico.


Esiste un apposito apparecchio, il podoscopio, che permette di osservare il modo in cui i piedi appoggiano a terra, e anche un esame chiamato baropodometrico che va a valutare la dinamica del movimento a partire dall’appoggio dei piedi.

Da questo appoggio infatti dipende il modo in cui camminiamo, corriamo, carichiamo pesi ecc., il che ha una grande rilevanza soprattutto per chi svolge attività fisica intensa e regolare e che potrebbe, se parte da una base non stabile, sviluppare altri problemi dell’apparato muscolo-scheletrico.

Da un punto di vista psicologico, l’avere un appoggio ampio e un radicamento spiccato, è correlabile per lo più con un carattere equilibrato, sicuro, concreto, portato all’azione.

Come si dice non a caso, (mai per caso…), una persona ‘con i piedi per terra’, che è appunto come descritto poc’anzi, al contrario della persona ‘con la testa tra le nuvole’, poco concreta, incerta, sognatrice ecc, quindi, poco ‘radicata’.

Se osservate un gruppo di persone che parlano fra loro stando in piedi, potrete notare che qualcuno incrocia le gambe, riducendo così la base di appoggio e risultando molto instabile, altri hanno i piedi ben piantati a terra a una distanza tale per cui la base di appoggio è vasta e sicura, altri dondolano ecc. e queste differenze non sono casuali ma riflettono il modo in cui la persona si sente nella situazione.


Nell’ambito psicologico il concetto di grounding, e il termine stesso, è stato introdotto da Alexander Lowen, esponente di spicco della corrente di Analisi Bioenergetica, fondato da Wilhelm Reich (1897-1957): si tratta di un tipo di psicoterapia che considera non solo l’aspetto verbale ma anche il corpo e le sue manifestazioni. Infatti nel corpo possono ‘fissarsi’ emozioni represse e dar luogo a tensioni, contratture, squilibri posturali ecc.

È possibile quindi, agendo sul corpo, liberare emozioni bloccate e superare traumi che potrebbero riaffiorare alla coscienza, mediante il trattamento con l’Analisi Bioenergetica.

Il lavoro sulla postura delle persona comprende anche il grounding, che si stimola invitando la persona a prendere una postura ‘radicata’, quindi con appoggio esteso e consapevole dei piedi al suolo, prestando attenzione alla sensazione di contatto e lasciando che il peso si scarichi a terra il più possibile. L’attenzione viene diretta sulla parte bassa del corpo, verso le ‘radici’, da cui appunto ‘radicamento’, e da questa consapevolezza cambia la postura di tutto il corpo, quindi il modo di respirare e l’energia che si esprime: una persona esitante, che parla a volume basso e con lo sguardo rivolto al basso, invitata a ‘radicarsi’, potrà alzare lo sguardo, aprire le spalle e respirare più profondamente, facendo aumentare anche il volume della voce.

Le persone che sono poco radicate sono più focalizzate sulla testa, quindi sui pensieri, sulle fantasie, sono ‘cerebrali’, inclini a perdersi in elucubrazioni e a stare nei propri ‘film’ mentali.

La persona ben radicata si sente nel presente, ha la sensazione di occupare un posto nel mondo, di avere un suo spazio per esprimersi, è come se la sua postura portasse il messaggio ‘Eccomi, sono qua!’ Essere ben radicati a terra significa anche potersi muovere nel mondo con una direzione, sicuri sui propri passi.

Parliamo ora proprio di un altro aspetto del grounding.

Da un po’ di tempo infatti in vari contesti legati al benessere e alle ‘terapie’ naturali, si parla dell’importanza del contatto tra i piedi e la terra come di una condizione in cui, naturalmente, si produce uno scambio di cariche elettriche negative, provenienti dalla terra, e cariche positive, che si accumulano nel corpo per varie cause e che quindi producono uno squilibrio che parrebbe avere delle conseguenze negative sulla salute.
Perlomeno, quello che più studiosi hanno potuto osservare, in persone che camminano regolarmente a piedi nudi su terrreni naturali (spiaggia, prato), sono stati vari effetti tra cui:

Riduzione delle infiammazioni acute e croniche

Riduzione del cortisolo (ormone dello stress)

Riduzione dell’insonnia

Miglioramento generale della circolazione sanguigna

Miglioramento dell’umore

Aumentato senso di energia

Non ultimo un beneficio a livello spirituale. Camminare sulla terra e percepire il flusso di energia che pervade ogni forma di vita sul pianeta, ci permette di ampliare la nostra percezione e di accedere a un senso profondo di benessere ed equilibrio, sentendoci parte di un tutto interconnesso carico di senso e di ordine.

Percepirsi come dentro un flusso di energia vitale che pervade tutta la terra e le forme di vita è anche un aspetto fondamentale in tante tradizioni spirituali.

A seguito di questo interesse e dei risultati delle ricerche, sono spuntate varie pubblicazioni, una delle più complete è “Earthing, camminare a piedi nudi” di Ober, Sinatra e Zucker, ed. Macrolibrarsi, ma molti altri sono comparsi sul mercato, così come le proposte di camminate in gruppo scalzi in varie zone compresi i Colli Euganei. L’interesse è crescente e ciò dimostra che il desiderio di tornare a contatto con la terra è sentito da molte persone.

Concludendo, il contatto con la terra è ricco di effetti positivi, a livello psicologico, fisico e spirituale. Terra sia in senso metaforico, come ‘realtà presente’ sia come madre terra fisica.

Una buon motivo per camminare ogni giorno un quarto d’ora (e potendo anche di più) in spiaggia, su un’aiola, un prato curato, cosa più facile per chi ha il giardino, ma non certo impossibile dato che i parchi urbani sono tanti e ormai, non è più così strano vedere qualcuno che abbraccia un albero o fa ginnastica scalzo. Certo l’inverno non è la stagione ideale, anche se qualche passo ben coperti con calze di cotone prima e di lana spessa poi, può essere una soluzione per i più appassionati!


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