L’interpretazione più fedele al testo di legge esclude che la data del 10 marzo sia un termine obbligatorio entro il quale mettersi in regola con le vaccinazioni. L’ 8 novembre scorso si è tenuta un’audizione dinanzi alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, su richiesta del Comitato dei Genitori di Trieste per la Libertà di Scelta, realtà che rappresenta all’incirca 500 famiglie sul territorio triestino, e dell’Associazione Piano B, che invece rappresenta le restanti province della Regione e alcune province del Veneto.
Sono stati ricevuti quattro genitori, vuoi danneggiati loro stessi dai vaccini fatti in adolescenza, vuoi con figli in età prescolastica (fascia 0-6) che hanno riportato reazioni avverse alla vaccinazione.
Sono state illustrate alla Commissione le storture di una legge che, in spregio ai diritti fondamentali di ogni cittadino e di ogni principio di precauzione, impone persino in queste situazioni, in assenza di conferme ufficiali del nesso causale tra danno e vaccino (conferma che, se arriverà , arriverà comunque tra anni) di completare l’iter vaccinale, pena l’esclusione dagli asili e la comminazione di sanzioni ai genitori “dissidentiâ€.
L’audizione si è svolta in un clima sereno, non sono mancati momenti di autentica commozione di fronte ai racconti toccanti dei genitori né sono mancate aspre censure al clima da stadio che ormai caratterizza la discussione sul tema vaccinale nei media e sui giornali, a conferma che, fortunatamente, la politica sa ancora ascoltare le esigenze dei propri cittadini.
A conclusione dell’audizione è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale un ordine del giorno che impegna la Giunta FVG a far concludere l’anno scolastico 2017/18 a tutti i bambini a prescindere dal completamento dell’iter vaccinale, e ciò per privilegiare la continuità educativa e non strappare i bambini dai loro compagni e dalle maestre.
Quell’ordine del giorno verrà recepito da una circolare regionale, attualmente in fase di approvazione. Trova così applicazione, quanto meno per questo primo anno, l’interpretazione più fedele al testo di legge, che in nessun articolo ha mai indicato il termine del 10 marzo in riferimento a coloro i quali non fossero già in regola con il nuovo obbligo vaccinale (interpretazione recepita solo dai media).
Il 10 marzo è sempre stato, infatti, termine valevole solo per chi, già in regola con il nuovo obbligo vaccinale, avesse optato per l’autocertificazione al momento dell’iscrizione. In questi casi la legge ha riconosciuto un congruo lasso di tempo ai genitori, che non fossero già in possesso del libretto o del certificato vaccinale, per richiederlo alla propria asl e depositarlo alle segreterie degli istituti scolastici, a conferma della veridicità di quanto dichiarato.
Per i minori non in regola l’unico termine previsto dalla legge è la fine dell’anno scolastico, entro cui dovrebbe essere completato l’iter vaccinale, nel rispetto del calendario previsto per ogni coorte di nascita.
Avv. Alessandra Devetag
N.d.r.: Il presente contributo ci è arrivato grazie all’interessamento di Ambra Fedrigo, la regista del documentario “Il ragionevole dubbio†che sarà ospite della Biolca sabato 24 marzo ore 19,30