LE RAGIONI DELLA SCELTA VEGETARIANA (settima parte)
Allevamenti e rischio epidemie
Nonostante tutti conoscano il valore della dieta mediterranea, basata sul consumo di frutta e verdura, soprattutto freschi, di pasta e di prodotti tipici dell’area mediterranea come olio d’oliva, pomodori, peperoncini ecc., molti italiani hanno acquisito nel tempo una dieta a base soprattutto di carne, tipica degli USA (fast food, hamburger ecc.).
Ma va ricordato che non solo una dieta ricca di carne è la meno salutare, ma che tale dieta richiede allevamenti intensivi, come quelli avicoli, bovini o porcini, che comportano la concentrazione in piccoli spazi di migliaia di animali. In queste condizioni gli animali rischiano continuamente malattie, che si diffondono rapidamente a tutto l’allevamento e agli allevamenti vicini. Per risolvere questo problema gli interventi sono soprattutto a base di farmaci: antibiotici e vaccini, che però selezionano ceppi di batteri e di virus sempre più resistenti. Conseguenza di questa situazione è la comparsa di nuove e più pericolose epidemie, come l’influenza aviaria, che falcidiano gli allevamenti, ma che talora possono colpire anche gli umani.
Finora abbiamo avuto epidemie dovute a ceppi di batteri resistenti ad ogni tipo di antibiotici (frutto della resistenza sviluppata negli allevamenti intensivi), che portano periodicamente alla diffusione di malattie intestinali, soprattutto nei bambini, causate da salmonelle. Soprattutto le uova possono essere contaminate da salmonelle che danno vomito, febbre e dolori addominali (epidemie simili si sono verificate recentemente in Inghilterra ed America). Le salmonelle sono anche all’origine dell’80 % delle infezioni tossiche collettive di origine alimentare censite in Francia.
Ma il rischio più rilevante è la possibile comparsa di ceppi virali di influenza aviaria in grado di diffondersi tra gli uomini. Fortunatamente gli episodi del passato hanno riguardato la specie umana in modo limitato (SARS, virus H5N1 e H1N1, ecc.), ma non possiamo escludere il ripetersi di episodi molto rilevanti, come in passato fu il caso della cosiddetta influenza spagnola, che causò molti milioni di morti. La diffusione degli allevamenti intensivi e la concomitante promiscuità tra animali e uomini, che spesso si verifica negli allevamenti asiatici, possono innescare l’insorgenza di nuove varianti virali in grado di fare il cosiddetto “salto di specie”, cioè di passare da animali a uomo. Di fronte a simili nuove varianti saremmo del tutto impreparati.
Contributi di Gianni Tamino, biologo ricercatore dell’Università di Padova, al tema della scelta vegetariana