Il finocchio (Foeniculum vulgare – Fam. Apiaceae) è una pianta erbacea con una robusta radice ingrossata. Conosciuto fin dall’antichità come pianta medicinale, la sua origine spontanea si suppone nelle isole Canarie; certi autori la fanno originaria del bacino mediterraneo. Fu coltivato dagli egizi.
La sua diffusione è analoga a quella del sedano; dalle sporadiche coltivazioni con successive ibridazioni nel corso dei secoli, verso il 1600 in Italia fu conseguita la varietà dolce, così le prime coltivazioni si specializzarono a tal punto che il finocchio è considerato coltura italiana.
Ora si eĚ€ diffusa un po’ ovunque dall’Europa all’Australia. Normalmente il finocchio dolce si semina direttamente a dimora in file distanti 35 – 40 cm e poi, appena le piante sono alte 20 – 25 cm, si diradano lasciandone una ogni 25 – 30 cm lungo le file; le piantine esuberanti si possono trapiantare in altre aiuole.
La semina si effettua da fine giugno ad agosto a seconda del clima; si devono evitare le semine troppo anticipate per il rischio che le piantine vadano subito in seme, prima che si ingrossino i grumoli. Il finocchio è una tipica coltura delle regioni meridionali e costiere o comunque di zone a clima autunnale e invernale decisamente mite; infatti i grumoli si raccolgono nel tardo autunno o inverno. Si può comunque coltivare anche al nord in posti caldi e riparati, purchè si scelgano varietà precoci e si effettuino le semine tempestivamente.
Ama un terreno molto profondo, sciolto, fertile e fresco senza ristagni d’acqua. Il finocchio ha un’influenza negativa nei confronti dei fagioli, pomodori, cavoli, rape, mentre si presta ad essere consociato ai porri, piselli, lattuga, insalata da taglio, cetriolo, cicoria e indivie. Il finocchio comprende due sottospecie, di cui una, Foeniculum capillaceum, ha due varietà coltivate, estesamente usate in alimentazione. La prima (var. dulce o sativum) è coltivato per i frutti, denominati comunemente semi di finocchio, che trovano impiego come aromatizzanti di vivande, verdure, dolci e nella confezione di liquori; l’altra (var. azoricum) per i germogli bulbosi, i “finocchi”, che si consumano come ortaggio, crudi in insalata o cotti.
Si tratta di un ortaggio pressochè privo di valore calorico (9 calorie per 100 grammi) e quantità irrilevanti di principi nutritivi. E’ da notare, invece, l’elevato contenuto in sodio che lo sconsiglia nell’ipertensione. Il finocchio dolce è digestivo, eupeptico, diuretico, sedativo, galattologo, ossia stimola la secrezione lattea, pertanto viene consigliato nelle digestioni difficili, nelle dispepsie, nelle gastralgie e nel periodo di allattamento. E’ inoltre assai utile nelle cure dimagranti.
Ricette
Finocchi alla besciamella vegetale | Insalata di pere e finocchi | |||
Insalata di finocchi, datteri, olive e capperi al limone | Vellutata di finocchi | |||
Finocchi ripieni al forno |