Il radicchio fa parte della grande famiglia delle Composite (Genere Cichorium; Specie Intybus). Le cicorie, in genere, presentano fusto rigido, angoloso e peloso con numerose ramificazioni, alto 30-90 cm. Crescono comuni nei terreni calcarei, argillosi, asciutti e nei campi incolti fino a 1500 metri.
Le foglie inferiori sono profondamente incise a denti acuti e quelle superiori più piccole, allungate e amplessicauli. I fiori di colore celeste vivo, sono ligulati e raccolti in grandi capolini.
Conosciute dall’antichità , circa quattromila anni a.C., sia i popoli dell’Asia minore quanto quelli del bacino del Mediterraneo, utilizzarono le cicorie come elemento medicinale e ciò risulta dal papiro di Giorgio Ebers, egittologo. Non meno furono utilizzate dagli antichi romani, i quali ci tramandarono le loro esperienze che tuttora circolano. Verso il XVI secolo, l’orticoltura inizia un vero interesse per le cicorie come alimento, ma anche il loro declino come pianta terapeutica. “Vadan pur, vadano a svellere / la cicoria e i raperonzoli / certi magri mediconzoli / che con l’acqua ogni mal pensan di espellere”, così Francesco Redi, medico illustre e poeta, pensò di mortificare le proprietà salutari della pianta e degli “iatrochimici” che seguivano le antiche tradizioni galeniche. In effetti la cicoria fu quasi esclusivamente utilizzata a scopo alimentare e venne coltivata in tutti gli orti dando origine a numerose varietà orticole commestibili con caratteri organolettici sempre migliori.
Attualmente le varietà di cicoria sono ortaggi di largo consumo sotto il nome di radicchio. La sua radice più che come medicamento divenne celebre come succedaneo del caffè quando il caffè era inaccessibile alle tasche dei comuni mortali e allora si usavano in sua sostituzione le radici di cicoria torrefatte. Le radici e le foglie di cicoria contengono un terpene amaro definito lattucina, glucosidi derivati dalla diossi-cumarina, flavonoidi e derivati dell’acido diidrossicinnamico quali l’acido caffeico e l’acido clorogenico. In virtù di questi principi attivi la cicoria gode ancora fama di buon medicamento diuretico, tonico, stomachico e colagogo. In sostanza i preparati di cicoria svolgono nell’organismo una importante funzione depurativa. Tutte le cicorie e i radicchi hanno virtù gastronomiche, nutritive e curative analoghe a quelle del tarassaco, ma sempre meno pronunciate più ci si avvicina alle varietà coltivate e a lungo addomesticate e dolci.
Mangiate crude o bevute in succo, le cicorie svolgono importanti funzioni nutrizionali e terapeutiche. Sono toniche e rimineralizzanti grazie al notevole apporto dei minerali che compongono la loro struttura; possiamo definirle anche antianemiche, stimolano e facilitano la funzione digerente; stimolano e incrementano la secrezione biliare “coleretica”; stimolano la secrezione urinaria o diuretica; svolgono contemporaneamente un’azione febbrifuga, decongestionante e anche vermifuga.
Ricette
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Insalata di radicchio all’arancia | ![]() |
Sformato di pane carasau e radicchio | |
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Polpette di radicchio e finocchio | ![]() |
Crema di radicchio |