Trovo sempre più difficile sopportare il nuovo orientamento liberticida ed eugenetico che certe associazioni «animaliste» e tanti colleghi veterinari stanno imponendo ai nostri poveri amici a quattro zampe. Sembra che l’ordine perentorio sia d’impedire con ogni mezzo la riproduzione animale quasi fosse diventata una nuova malattia incurabile!
Esistono canili ormai che non danno più in adozione gli animali se questi non sono preventivamente sterilizzati e, nel caso fossero cuccioli, obbligano le famiglie che vogliono adottare a firmare clausole capestro in cui s’impone la sterilizzazione appena possibile.
Le motivazioni che vengono addotte per giustificare tale atteggiamento, che nei fatti impedisce la riproduzione animale, evidenziano sempre che è necessario scegliere il «male minore» rispetto al «disastro» che deriverebbe da una procreazione non controllata.
Ora, a parte il fatto che oggi esiste una educazione animale nella società , che solo vent’anni or sono era quasi inesistente, mi chiedo perché si ha un atteggiamento così intransigente e vessatorio nei confronti delle persone che vogliono condividere la loro vita con un amico peloso, quasi fossero tutti degli irresponsabili non in grado di sapere e valutare se e quando fare riprodurre il proprio cane o gatto e quindi farsi carico di tutti gli annessi e connessi di una cucciolata.
O per caso esiste qualche legge di questo Stato che fa divieto di riproduzione di alcune specie animali? Per non parlare della «mezza verità », ripetuta fino alla nausea negli ambienti veterinari, della necessità di sterilizzare le cagne femmine (ovarioisterectomia!) perché, altrimenti, si ha un’alta probabilità che si sviluppino carcinomi mammari in età adulta.
Certamente la stimolazione estrogenica collegata ai «calori» semestrali, magari con la sequela di gravidanza isterica, può creare negli anni le condizioni per uno sviluppo di neoplasia mammaria, ma intanto non è scontato, come si fa diffusamente intendere, bensì una possibilità .
Inoltre (e ciò è grave) non si fa mai menzione delle conseguenze di una asportazione ovarica, con la conseguente scomparsa nel tempo della produzione ormonale correlata. Già , possibile che a nessuno venga mai in mente di chiedere, o di valutare, quali possono essere nel tempo le conseguenze di una sospensione permanente della produzione ormonale? Cosa accade al sistema immunitario se lo si priva della produzione estrogenica? Ammesso che sterilizzando si faccia prevenzione per il carcinoma mammario, verso l’insorgenza di altre neoplasie, come la mettiamo? Cioè togliendo le ovaie, per caso, non andiamo a favorire la possibile insorgenza di altri tipi di tumore, complice la deplezione immunitaria indotta?
The answer, my friend, it’s blowing in the wind… cantava Bob Dylan! La medicina veterinaria ed i veterinari devono, con urgenza, liberarsi da posizioni dogmatiche o di rendita che non sono etiche. È ora di dire chiaro e forte che una cucciolata è una esperienza meravigliosa per una famiglia, molto educativa, sia per i genitori che per i loro figli. Il presupposto è che ci sia responsabilità e coscienza come in ogni altra azione della nostra vita.
Non si può unilateralmente continuare a favorire le sterilizzazioni di massa in cani e gatti sostenendo, più o meno in buona fede, che ciò viene fatto per il loro bene semplicemente perché non è vero. Il ricorso a questa metodica deve essere suggerito quando le condizioni della famiglia dei proprietari non consentono la riproduzione: se ne parla in modo approfondito valutando bene pro e contro.
Questa dovrebbe essere la posizione del veterinario, cioè di un saggio consigliere, che valuta caso per caso e non di un dogmatico amplificatore di posizioni francamente eugenetiche!
Biolcalenda dicembre 2012