A distanza di 10 anni da quando scrivevo su Biolcalenda la Rubrica Vegetarianesimo, possiamo affermare che le motivazioni per essere vegetariani/vegani sono decisamente aumentate soprattutto tra i giovani, come dimostrano Greta Thunberg e molti militanti del movimento Friday for future. 10 anni fa in Italia, secondo le statistiche, c’erano circa 3 milioni di vegetariani, di cui 600 mila vegani (che non mangiano alcun prodotto di origine animale), con altri 3 milioni di italiani che si dicevano propensi a seguire la dieta vegetariana. Oggi, sulla base dell’ultima indagine dell’Istituto Eurispes, i vegetariani/vegani sono il 7,3% della popolazione (un valore più o meno costante negli ultimi cinque anni), cioè circa 4 milioni e mezzo di italiani, ma l’indagine ci dice anche che 3 milioni lo sono stati (e forse, pur mangiando carne, si mantengono su consumi limitati); sono invece raddoppiati i vegani: quasi il 2% della popolazione, pari a circa 1,15 milioni. Interessante notare che la maggior parte dei vegetariani è di sesso femminile, circa il doppio degli uomini, mentre i vegani sono soprattutto giovani, in particolare tra i 18 e i 24 anni, a differenza dei vegetariani che sono più presenti nella fascia di età tra i 30 e 40 anni.
In altre parti del mondo la situazione è simile: negli USA il 3,3 % della popolazione è vegetariano, ma pochi sono vegani; di più in Germania con 4,7 milioni di vegetariani (circa il 6% della popolazione), nei quali sono compresi circa 800.000 vegani (l’1% globale), ma il maggior numero di vegetariani si trova nel Regno Unito con il 12% della popolazione.
Anche il numero di ristoranti vegetariani e vegani è aumentato in questi 10 anni: secondo il sito “iomangioveg.it” in Italia sono 853, soprattutto in tre regioni, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Da notare inoltre che più della metà dei ristoranti “bio” sono anche vegetariani.
Come già detto nel 2010, le origini del vegetarianesimo sono molto antiche: molti filosofi e scrittori dell’antichità erano vegetariani (Pitagora, Socrate, Plutarco, Seneca, Lucrezio ecc.).
Anche in tempi più recenti molti sono stati i filosofi, gli scrittori e gli scienziati vegetariani (Newton, Rousseau, Schopenhauer, Franklin, Einstein, Pauling, ecc.).
Tra gli italiani vanno ricordati Leonardo da Vinci, Tommaso Campanella, Giordano Bruno, o, più recentemente, Margherita Hack. In questi ultimi anni, oltre a Greta, sono noti alcuni sportivi, come il campione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton, il campione italiano di Rugby Mirco Bergamasco, i cantanti Miley Cyrus e Ariana Grande, oltre al ben noto Paul McCartney, e molti altri, soprattutto attori americani.
Ma un particolare rilievo va dato ai padri del movimento nonviolento, Tolstoi, Gandhi e Capitini.
Proprio Aldo Capitini, partendo dalla convinzione che il sostentamento umano non può basarsi sulla morte di altri esseri viventi e dalla considerazione che “fin dall’inizio del secolo scorso, il vegetarismo era praticato in Italia da molte persone… per ragioni etiche e dietetiche, senza alcuna organizzazione o gruppo coordinato che ne divulgasse le tematiche”, fondò nel 1952 la Società Vegetariana Italiana, divenuta poi AVI (Associazione Vegetariana Italiana).
Capitini così spiega la sua scelta: “per oppormi alle guerre che Mussolini preparava, presi la decisione vegetariana, nella convinzione che il risparmio delle vite di subumani inducesse al rifiuto di uccidere esseri umani”.
Ma quali sono le motivazioni che spingono oggi molti milioni di persone a diventare vegetariane?
Cercheremo con questa rubrica di spiegare le ragioni di tale scelta, ma anche di fornire elementi utili perché ognuno possa decidere di diventare vegetariano/vegano o, quantomeno, di ridurre fortemente il consumo di carne e di prodotti animali.