Da “Il Profeta” di G. Kahlil Gibran (1)

E il tessitore domandò: – Parlaci dei Vestiti.-
Ed egli rispose:
Il vostro abito nasconde gran parte della vostra bellezza, eppure non nasconde ciò che non è bello.
E sebbene cerchiate negli abiti la libertà della vostra vita segreta, potreste trovare in essi un'armatura e una catena.
Vorrei che poteste incontrare il sole e il vento con una parte più grande della vostra pelle, e con meno dei vostri vestiti.
Giacchè il soffio della vita è nella luce del sole, e la mano della vita è nel vento.

Tra voi alcuni dicono: E' il vento del Nord che ha intessuto l'abito che indossiamo.
E io vi dico che fu il vento del Nord ma la vergogna è stato il suo telaio, e la mollezza dei nervi è stato il suo filo.
E quando il lavoro fu fatto, egli rise nella foresta.
Non dimenticare che la modestia è uno scudo contro l'occhio dell'impuro.

E quando l'impuro più non esisterà, cosa sarà la modestia se non schiavitù e sudiciume della mente?
E non dimenticate che la terra si diverte a sentire i vostri piedi nudi, e i venti bramano giocare con i vostri capelli.


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