Da “Il Profeta” di G. Kahlil Gibran (2)

Poi   un   uomo   ricco   disse:  Parlaci   del Donare.
Ed egli rispose:
Voi  donate  ben  poco  quando  date  delle vostre ricchezze.
Ma  quando  date  voi  stessi,  donate  veramente.
Poiché cosa sono le ricchezze se non cose che tenete e a cui fate la guardia per timore che possiate averne bisogno in futuro?
E il domani, cosa porterà il domani al cane troppo prudente che seppellisce gli ossi nella sabbia   che   non   conserva   traccia,  mentre segue i pellegrini verso la città santa?

E cos’è il timore di avere bisogno se non il bisogno stesso?
La paura della sete quando il pozzo è pieno, non è sete insaziabile?

Ci  sono  quelli  che  danno  poco  del  tanto che possiedono, e lo danno per essere ricambiati, e quel desiderio nascosto rende i loro doni ipocriti.
E ci sono quelli che hanno poco e lo danno tutto.
Questi sono coloro che credono nella vita e nella generosità della vita, e il loro forziere non è mai vuoto.
Ci sono quelli che donano con gioia e quel- la gioia è la loro ricompensa.
E ci sono quelli che donano con dolore e quel dolore è il loro battesimo.
E ci son quelli che donano e non conoscono dolore nel dare, né ricercano la gioia, né donano per virtù;
Essi donano come, dalla valle laggiù, il mirto espande la sua fragranza nello spazio. Attraverso le mani di questi, Dio parla, e da dietro i loro occhi Egli sorride sulla terra.

E’  bene  dare  quando  è  richiesto,  ma  è meglio donare senza ricevere invito, per intuizione.
E per chi è generoso, la ricerca di colui che riceverà è una gioia più grande del donare.
E c’è qualcosa che voi vorreste trattenere? Tutto quanto possedete sarà dato un giorno;
Per questo donate oggi, affinché la stagione dei doni possa essere vostra e non dei vostri eredi.

G. Kahlil Gibran


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