L’aglio orsino è una delle prime erbette che appaiono nei campi di primavera. Il suo tempo è quello di marzo e la sua apparizione è esuberante. Quando spuntano le foglie dell’aglio orsino (così detto perché sembra che gli orsi amino cibarsene in quantità, al risveglio dal letargo) si sente il suo caratteristico odore da distante. E quando spuntano i fiori, dalla classica forma a palla tipica delle agliacee, prima che le corolle si schiudano il profumo si fa ancora più intenso e dolce. L’aglio orsino è una delle erbe più gradevoli da portare in cucina.
Preparazione: prendere un mazzo di aglio orsino fresco e tritarlo finemente, dopo averlo ben lavato ed asciugato. Stufarlo in padella con olio e del pan grattato, più o meno in pari quantità. Insaporire con polvere di cipolla secca e lievito secco devitalizzato, aggiungendo sale con generosità (meglio che i ravioli siano leggermente salati, poiché in cottura rilasciano un po’ di sale in acqua) e spezie a piacere e gusto, come un buon curry ad esempio.
Quando l’impasto è di una consistenza lavorabile (plasmabili, non eccessivamente compatto né troppo morbido) spegnere il fuoco e lasciare freddare.
Preparare nel frattempo un impasto con 4 uova e 200 grammi di vino bianco per kg di farina (alternativa vegan: 400 grammi scarsi di vino bianco, senza uova. Dovete fare più attenzione a lavorarla senza “stracciarla”), stenderlo e usarlo per preparare dei classici ravioli, utilizzando la farcia di aglio orsino.
Servire dopo averli cucinati in acqua salata con burro fuso e parmigiano, oppure con una salsa leggera di pomodoro fresco.