Non sono molti i frutti esotici, tra quelli conosciuti e diffusi per il mondo, a provenire dalle zone temperate dell’America Meridionale: il maqui (Aristotelia chilensis), essendo originario delle aree montane tra Cile e Argentina è considerato uno di questi.
Dall’azione antiossidante, è utile contro l’invecchiamento cellulare e per la salute di pelle e cuore poiché ricco di antociani. È inoltre adatto anche per chi vuol supportare il rinnovamento cellulare, salvaguardare la salute generale e il buon funzionamento delle articolazioni.
Il colore intenso della bacca ci dice già che la principale ricchezza del frutto consiste negli antociani, che sono vari e numerosi (i principali sono le delfinidine e cianidine) e che oltre a fungere da pigmenti, hanno un forte potere antiossidante e protettivo per la pelle.
Il frutto del maqui consiste in una bacca di circa mezzo centimetro di diametro, nero-bluastra, con un sapore piacevole che può ricordare quello del mirtillo e del sambuco, e viene raccolto tra dicembre e marzo, periodo che corrisponde alla nostra estate.
Raramente si riescono a reperire le bacche di maqui nei nostri mercati. Con un po’ di impegno possiamo trovare bacche o polpa di bacche congelate.
Altrimenti le alternative sono i succhi, gli infusi e le puree di maqui, gli integratori a base di maqui liofilizzato, la polvere di maqui disidratato, le bacche di maqui essiccate e, più raramente, gelati al gusto di maqui.
Il maqui contiene elementi quali calcio, ferro e potassio, ma soprattutto le vitamine E, l’acido ascorbico e l’acido pantotenico.
Anche se tutti i feedback che girano attorno al maqui sono positivi e il frutto rientra di diritto tra i «superberries» e quindi tra i cosiddetti «superfrutti», venendo addirittura ritenuti superiori alle altre bacche come açaì, goji ed altre, è sempre bene assumere i cibi con moderazione, specialmente quelli disidratati nei quali i principi attivi si concentrano enormemente.
Come per tutti gli altri alimenti ricchi di principi attivi, si consiglia un uso più che moderato in caso di gravidanza e durante l’assunzione di farmaci coi quali potrebbero avvenire interazioni.