Inquinamento elettromagnetico in casa

Inquinamento elettromagnetico in casa

Smartphone, laptop, router Wi-Fi, smart-TV, ma anche: sistemi di allarme, domotica, caldaie, termostati, condizionatori, elettrodomestici di tutti i tipi… Le fonti che generano un inquinamento elettromagnetico all’interno della nostra casa stanno aumentando sempre più, ma continuiamo a sapere poco sugli effetti di questa esposizione.

L’idea di questo articolo nasce proprio dalla richiesta di una mamma preoccupata che mi ha chiesto un’opinione su un materasso “magico” in grado di schermare qualunque disturbo “elettromagnetico”.
Parlando con lei ho capito che non riusciva nemmeno a identificare da che cosa doveva difendersi, ma sarebbe stata disposta a spendere molto pur di mettere al sicuro le sue giovani figlie.
Cercando informazioni concrete ci si imbatte infatti in un sospettoso e inaspettato vuoto.

Beh, una cosa è certa, potete stare assolutamente tranquilli: Il governo Meloni ha appena approvato l’aumento del limite dei campi elettromagnetici da 6 V/m a 15 V/m (unità di misura dell’intensità del campo), quindi ciò che fino a pochi mesi fa era considerato dannoso ora è perfettamente a norma di legge…!

Con questo articolo cercherò di fare un po’ di chiarezza sul cosiddetto “elettrosmog” e sulle precauzioni che possiamo adottare.

Fonti principali in casa

All’interno delle mura domestiche possiamo imbatterci in molteplici fonti di perturbazioni: campi magnetici statici (generati da componenti metallici, altoparlanti…), campi elettrici alternati artificiali a bassa frequenza (tutto l’impianto elettrico di casa), campi magnetici alternati artificiali (phon, caldaie, alimentatori…), e le onde elettromagnetiche artificiali.

In questa sede ci concentreremo su quest’ultima tipologia di inquinamento, cioè quello generato da tutto ciò che comunica senza fili: cordless, router, smartphone, tablet, microonde e molti elettrodomestici di ultima generazione.
I muri non sempre sono sufficienti a schermare e le onde si estendono a tutta la stanza (le radiazioni possono penetrare anche dall’esterno, come nei pressi di antenne).
Allontanandosi dalla fonte si ottiene una diminuzione del rischio, spesso però ciò non è sufficiente a riportare i valori sotto i limiti di precauzione. In genere la grande quantità di dispositivi senza fili che utilizziamo ci porta ad essere costantemente inseriti in questo tipo di perturbazione, perciò facciamo fatica ad accorgercene.
Inoltre i disturbi causati sono molto comuni: spossatezza, a volte mal di testa, disturbi del sonno… facile attribuire questi problemi ad altre cause.

Limiti e studi

Data la varietà di segnali, la sua discontinuità, l’enorme differenza che si ha a seconda di dove si effettua la misurazione e la grande divergenza di risultati tra studi in conflitto di interesse e non1, non è facile stabilire un parametro limite sicuro.
Ad esempio c’è una morbosa attenzione alla possibile correlazione con malattie tumorali, dimenticando gli effetti sulla fertilità.

In una simile situazione è sensato rifarsi al principio di precauzione come enunciato nella risoluzione 1815 del 27 maggio 2011 in cui l’assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa raccomanda: “si stabiliscano soglie preventive per i livelli di esposizione a lungo termine alle microonde in tutte le aree interne, in conformità al principio di precauzione, non superiori a 0.6 Volt su metro, e nel medio termine si riducano a 0.2 Volt su metro”.


Per avere un termine di paragone il mio smartphone emette picchi fino a 15-17 V/m con minimi di 1,5V/m quando è in funzione, il mio laptop 1,5 V/m in modo costante quando è in modalità Wi-Fi, mentre il router Wi-Fi emette picchi anch’esso fino a 15-17 V/m, ma con un minimo quasi invariato di 6 V/m.

Prime efficaci azioni

Dato che le emissioni sono quasi sempre superiori alle soglie di precauzione è opportuno dedicarsi a eliminare queste sorgenti, concentrandosi soprattutto sulle stanze in cui si passa la maggior parte del tempo, camera da letto in primis.

Quando si va a dormire: evitare smartphone all’interno della stanza, se necessario essere reperibili, rimuovere la connessione dati cliccando l’apposita icona in modo da sottrarsi alla maggior parte delle emissioni (in questo caso mantenere il telefono più lontano possibile ed evitare di metterlo sotto carica sul comodino).

Ovviamente nella stanza non dovrebbero esserci né router, che come abbiamo visto emettono costantemente radiazioni ben 10 volte superiori rispetto alla soglia raccomandata nel breve termine, né telefoni cordless.

Nelle case di nuova costruzione è preferibile installare un sistema di cavi di rete per portare la connessione in tutte le stanze senza nessuna radiazione. Nel caso di un impianto esistente, invece, adottare appositi dispositivi che diffondono il segnale tramite l’impianto elettrico2.
Impostare una connessione via cavo è fondamentale quando si lavora molte ore al computer, personalmente questa azione è quella da cui ho percepito i maggiori benefici.
Evitare inoltre di seguire corsi e film online, oppure effettuare lunghe videochiamate con il telefono e collegare anch’esso all’impianto di rete di casa, tramite un adattatore.

La prova

Si può concludere quindi che agendo dall’interno, e con semplicissime azioni, possiamo migliorare da subito la situazione.

Non esistono “materassi magici”, ma le soluzioni che abbiamo a disposizione sono molto efficaci e consistono prevalentemente nella rimozione delle fonti e nel cambio di abitudini. Da circa un anno provo a dormire e a lavorare senza dispositivi disturbanti.
Devo dire che inizialmente non ho percepito grandi differenze: che si tratti di dieta, oppure di iniziare a usare cosmetici eco-bio, o di applicare materiali naturali in casa, per cambiamenti così minimi in un primo momento non si apprezza mai il benessere.
Ciò che personalmente ho notato, però, è un certo fastidio che provo rientrando in un ambiente perturbato dopo un periodo di disintossicazione.
Vi invito a fare lo stesso esperimento e vedrete che sarà più semplice percepire qualcosa nel tornare alle brutte abitudini piuttosto che viceversa.

E allora non serviranno tante normative, rilevatori e discussioni su quanti danni possiamo permetterci di sopportare, saremo naturalmente in grado di scegliere un comportamento sano e che ci fa bene al di sopra delle tante parole.

1. Da: www.lentepubblica.it, https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/governo-ha-alzato-soglie-limiti-inquinamento-elettromagnetico/

2. Per approfondimenti sull’inquinamento elettromagnetico e relative soluzioni pratiche si rimanda al sito gestito da Achille Sacchi: www.casasalute.it che si ringrazia per la ricerca e il materiale che mette a disposizione;

Foto di StockSnap su pixabay.com


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