Olio d’oliva, meglio extra vergine

Nella dieta mediterranea l’olio d’oliva è il condimento principale e, nello stesso tempo, un alimento pregiato anche dal punto di vista nutrizionale visto che produce riduzione del rischio cardiovascolare e perfino minore mortalità per tutte le cause.

Tuttavia, non tutti gli oli sono uguali e, almeno rispetto alla patologia vascolare, i diversi livelli di qualità possono fare la differenza.
Un ampio studio che ha coinvolto quasi 60.000 adulti spagnoli di età compresa tra 18 e 91 anni (Clinical Nutrition 2022 Jan;41(1):122-130) ha dato conferma dell’associazione già nota tra consumo di olio di oliva e riduzione del rischio cardiovascolare.
In particolare, è stato accertato che il consumo regolare di olio d’oliva contrasta lo sviluppo di lesioni nelle arterie coronarie, nelle arterie femorali e nelle carotidi, proprio quelle che per prime registrano i danni vascolari.
Il dato interessante è che l’effetto protettivo sembrerebbe maggiore per oli di più alta qualità. Infatti, mentre i consumi oltre i 30 grammi al giorno non hanno portato a ulteriori vantaggi protettivi, se l’olio era del tipo extra vergine (la qualità migliore), l’effetto benefico e protettivo aumentavano ulteriormente.
Evidentemente la presenza di oltre 200 sostanze protettive, tipiche dell’olio extravergine e in buona parte perse nei prodotti più raffinati, contribuisce in modo determinante alle proprietà cardioprotettive di questo prezioso condimento.


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